Perché tanta neve al Sud e sole splendente al Nord

Perché tanta neve al Sud e sole splendente al Nord Questo singolare inverno influenzerà anche l'estate Perché tanta neve al Sud e sole splendente al Nord ROMA — Sono trascorsi i primi sessanta giorni dell'attuale invernata, ne restano un'altra trentina, ma ancora non si ravvisano cambiamenti che preludano ad un'inversione di tendenza che valga a riportare la media al Nord d'Italia e a sollevare dal maltempo le tanto provate genti del nostro Sud. Incominciamo col dire che la singolarità di comportamento sta nel fatto che sia proprio il Meridione a sopportare il massimo carico dell'invernata, mentre sulle regioni settentrionali c'è un sole raramente visto per cosi lungo periodo di giorni, ed un'assenza quasi totale di neve su tutto l'arco alpino. Una invernata simile a questa si manifestò nel 1946— 47, tra dicembre e febbraio. Segui una primavera calda e una estate caldissima, afosa. Il ricorso alle statistiche, sulla base di dati storici relativi a due secoli di osservazioni meteorologiche per un discreto numero di stazioni europee, consente di stabilire che ad inverni molto freddi seguono per il 12% dei casi estati calde; per i rimanenti 83% dei casi, ad inverni molto freddi fanno seguito estati fresche o molto fresche. Ora tentiamo di chiarire il meccanismo che distingue la circolazione atmosferica dell'invernata corrente. L'attiva e forse troppo prolungata presenza dell'anticiclone delle Azzorre su tutto lo scacchiere euro-atlantico ha costretto il vortice polare ad indirizzare di tanto in tanto le sue incursioni sull'Europa danubiana. Le nostre regioni meridionali ne restano purtroppo coinvolte al punto che la intensa circolazione anticiclonica vi determina venti forti dai Balcani, mareggiate, copiose nevicate intervallate a giornate di gelo. Al Nord di una linea immaginaria, che va approssimativamente da Pescara a Trapani, c'è tutta l'Italia senza piogge e con pochissima neve ad eccezione dell'Appennino marchigiano; a Sud di questa linea tutto, è maltempo possibile, specialmente sull'Appennino abruzzese, su quello sannita, sull'Appennino lucano, sii quello calabrese, sulla Sila, sull'Aspromonte, in Sicilia sui monti Nebrodi, sulle Madonie, sull'Etna. Le regioni settentrionali, restando invece influenzate dalla circolazione anticiclonica, accusano venti freddi, spesso rigidi, ma che apportano quasi sempre cielo sereno, specialmente sulle regioni sotto vento alle Alpi o all'alto Appennino. Le regioni centrali adriatiche sono soltanto marginalmente influenzate dalla depressione dei Balcani, le centrali tirreniche e la Sardegna restano nel complesso ai limiti dell'area anticiclonica e hanno cieli sereni. Non si Hwertono ancora cambiamenti sostanziali in questo tipo di circolazione che vede contrapposti proprio sul Meridione d'Italia due centri di azione contrastanti all'origine di tanto maltempo. Andrea Baroni

Persone citate: Andrea Baroni

Luoghi citati: Azzorre, Europa, Italia, Pescara, Roma, Sardegna, Sicilia, Trapani