Nel «Rigoletto» di Giulini brucia il fuoco dell'avventura

Nel «Rigoletto» di Giulini brucia il fuoco dell'avventura Lirica Nel «Rigoletto» di Giulini brucia il fuoco dell'avventura Attorniato da un cast di cantanti di prim'ordine, da Piero Cappuccini a Ileana Cotrubas, da Placido Domingo a Nicolai Ghiaurov e Elena Obraztsova che danno un rilievo scultoreo e prestano il lusso della loro sontuosa vocalità alle parti minori di Sparafucile e Maddalena, Giulini si conferma un interprete oggi raramente eguagliato per la naturalezza, la nobiltà e la classica compostezza del suo tratto esecutivo. Intendiamoci, non è che quest'esecuzione manchi di fuoco: anzi, l'orchestra s'impenna dove è necessario in soprassalti d'energia che traducono fedelmente l'entusiasmo e la potenza di raffigurazione tragico-avventurosa della prima maturità verdiana. Ma tutto viene poi classicamente inserito in un cosmo armonico ed equilibrato dove le corde psicologiche e sentimentali della tragedia vibrano all'unisono nell'oggettiva pienezza di una visione totale. Manca nell'interpretazione di Giulini qualsiasi taglio settoriale che privilegi un aspetto piuttosto che un altro: la musica è servita con una dedizione che annulla veramente l'interprete nella oggettiva ri-creazione del testo. Il quale viene abbordato, per così dire, in presa diretta, sema la mediazione di filtri culturali, tutto spira naturalezza, dal fraseggio infallibile, al ritmo, lontano da rigidezze metronomiche e spontaneamente scandito come una pulsazione organica, al timbro sempre lucido ed espressivo, mai allucinato nella ricerca di effetti gratuiti. Quanto ai cantanti, Cappuccini disegna un Rigoletto efficace e abbastanza sottile nella cesellatura del declamato, la Cotrubas una Gilda tenera e commossa, Domingo un elegante duca di Mantova. Straordinario Ghiaurov come Sparafucile e adeguatamente magnetica la Maddalena della russa Obraztsova. L'orchestra è l'onnipotente Filarmonica di Vienna e il Coro quello dell'Opera di Stato di Vienna istruito da Roberto Benaglio, l'anziano maestro della Scala all'epoca di Visconti, della Callas e dei piii cari ricordi artistici di Giulini che lo ha voluto con sé in questa importante occasione. Paolo Gallarati G. VERDI, Rigoletto, Cappuccini, Cotrubas, Domingo, Ghiaurov, Obraztsova. Orchestra Filarmonica di Vienna, Coro dell'Opera di Stato di Vienna diretti da Carlo Maria Giulini. UNA nuova incisione di Rigoletto viene a riproporre la presenza ambitissima di Carlo Maria Giulini sul podio dell'opera lirica. Sono passati dieci anni da quando questo direttore ha inciso la sua ultima esecuzione operistica. Nel frattempo l'astro di Giulini è ancora salito nella venerazione della critica e del pubblico, la sua finezza interpretativa si è ulteriormente approfondita e il direttore è entrato ormai nella cerchia ristretta di quei maestri che forniscono i modelli dell'interpretazione contemporanea. Questa ulteriore ascesa di Giulini, che dal 1978 è direttore stabile alla Filarmonica di Los Angeles, ha coinciso con un fatto curioso e apparentemente inspiegabile: il suo ritiro dal teatro d'opera. Quasi scottato da certe esperienze degli Anni 50 e 60 culminate nella collaborazione con Visconti in alcuni memorabili spettacoli di cui resta l'eco ancor oggi, Giulini, per un suo sofferto perfezionismo, ha preferito sottrarsi al confronto con il passato: ma questi dischi del Rigoletto sembra vengano a rompere l'incantesimo ed a creare il migliore presupposto di un suo prossimo ritorno sulla scena del teatro lirico. Illustrazione dalla prima edizione del Rigoletto UNA iii di Riltt i a

Luoghi citati: La Maddalena, Los Angeles, Mantova, Vienna