Breznev accentratore solitario

Breznev accentratore solitario Il potere in Urss Breznev accentratore solitario IL nome del ceceno Abdurachman Avtorchanov è ancora scarsamente conosciuto in Italia, dove però uscì, sotto lo pseudonimo di Alexandre Ouralov, il suo libro Stalin al potere (Cappelli 1953). Nato nel Caucaso, Avtorchanov si specializzò in storia russa all'Institut krasnoj professury (Istituto dei professori rossi) fondato da Lenin nel 1921. Vi insegnarono, tra gli altri, Bucharin, Vysinskij, Togliatti e Stalin vi tenne delle conferenze. Nel 1944, il popolo ceceno fu deportato in massa, ma intanto Avtorchanov, arrestato nel 1937 come «nemico del popolo», set anni dopo era riuscito ad emigrare in Germania. E' autore di varie opere sulla storia del Caucaso, uscite in Urss, e di due libri — Tecnologia del potere, Origine della partitocrazia —pubblicati in russo in Occidente. Ne La resistibile forza di Breznev, una raccolta di saggi presentata e annotata da Piero Sinatti, Avtorchanov sottopone ad un'acuta analisi la carriera, la politica interna ed estera e gli scritti del leader sovietico. Alcune delle pagine più interessanti sono dedicate all'approfondito studio del regime di Breznev, un uomo politico all'inizio da molti considerato (come anche Stalin e Kruscev) « grigio, mediocre». Mentre sembrava perciò che non dovesse rimanere a lungo al potere, proprio queste sue caratteristiche si rivelaronoper luipreziose. Studiati attentamente i successi di Stalin e i motivi del crollo di Kruscew, applicò in seguito con la massima accortezza la «politica dei quadri». Stalin si era creato un partito di fedeli esecutori con le epurazioni (1929, 1933, 1937-1938) dirette contro il popolo con gli arresti di massa, poi contro il partito e l'esercito, sema, tuttavia, che scoppiasse una crisi di potere: «I quadri di riserva che Stalin, previdente, aveva preparato nelle persone di innumerevoli breznev e suslov, subito occuparono i posti rimasti liberi». Dovendo ormai solo restituire la fe- ae al partito, Breznev riabilitò Stalin per riabilitare il suo sistema di governo: «Lo stalinismo classico è morto per sempre, ma certe sue componenti sono eterne finché sono eterni i regimi tirannici». La perspicacia interpretativa di Avtorchanov è stata provata, alla fine dello scorso ottobre, dalle dimissioni del premier sovietico Aleksej Kossighin, sostituito da Nikolaj Tichonov. Mediante una serie di accorte misure, elencate nell'attuale libro, si era creata una situazione in cui «un capo ufficiale del governo sussiste oggi in Urss solo nominalmente. Presidente è diventato il Praesidium, di cui fanno parte quattro rappresentanti della "mafia di Dnepropetrovsk" (N. Tichonov, I. V. Archipov, I. T. Novikov, V. E. Dymsic). La decadenza di Kossighin appare evidente se si pensa che egli era membro del Comitato centrale già nel 1939, membro del Politburo nel 1948, quando cioè dell'esistenza di Breznev sapevano solo nella sua nativa Dnepropetrovsk ». Secondo Avtorchanov, Breznev ha eseguito una sistematica «epurazione silenziosa», che gli ha consentito di circondarsi di uomini a lui fedeli in modo da rinsaldare il proprio potere personale, fondato sull'intesa dei tre fulcri del regime: apparato di partito, polizia politica (Kgb) ed esercito. Di conseguenza, nell'Unione Sovietica si sta celebrando un nuovo culto della personalità, con l'ampia partecipazione dei mass media e persino della pittura, al fine di esaltare il leader come continuatore di Lenin, eminente rivoluzionario e profondo teorico. Non viene invece menzionata quella che Avtorchanov ritiene sia la sua grandezza effettiva: «Breznev è artista eminente di un meccanismo partitico-politico unico nella storia, una partitocrazia totalitaria». LiaWainstein Abdurachman Avtorchanov, La resistibile Iona di Breznev, Vallecchi. 268 pagine, 9000 lire. Breznev e Kossighin in una caricatura di David Levine (Copyright N.Y. Review ofBooks. Opera Mundi e per l'Italia .La Stampa.)

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