Adesso il droghiere diventa erborista di Daniela Daniele

Adesso il droghiere diventa erboristaLe conseguenze della circolare Aniasi Adesso il droghiere diventa erborista Vivace polemica anche con i farmacisti cui è riservata la vendita di alcune specialità e delle miscele già confezionate Una circolare dell'8 gennaio scorso, firmata Aldo Aniasi, ministro della Sanità, ha dato il via a una rovente polemica che assomma, come in un boato, le scaramucce degli anni passati. Tema: il commercio erboristico. Aniasi parla chiaro: d'ora in poi. dal momento che «continuano a essere segnalate al ministero irregolarità nella vendita di piante medicinali e di prodotti a base delle stesse» si ritiene opportuno ..precisare e puntualizzare quanto segue E via con un elenco di piante che soltanto il farmacista può tenere e un altro che comprende quelle che può vendere anche l'erborista. L'argine è alzato, anche se numerose leggi a partire dagli Anni Trenta, avevano già regolamentato la vendita. La morale della favola, partita dal ministero, è che troppi erboristi si sono sostituiti ai farmacisti (se non addirittura ai medici) e in un clima di revival della moralizzazione tutto ciò deve finire. Le reazioni? ..Non c'è che da rallegrarsi — dice Gustavo Doglia, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Torino, e prosegue: «La disposizione dovrebbe servire a far cessare ogni abuso». Il farmacista, dunque, tornerà al suo antico lavoro, con i barattoli di ceramica non più imoti soprammobili, ma strumenti della sua attività? «Alcuni farmacisti — ribatte Doglia — hanno sempre fatto questo lavoro e hanno sempre seguito la fitoterapia, cioè la cura a base di erbe». Molti, però, in percentuale preoccupante, si sono limitati a diventare distributori automatici di pillole e nulla più. «E' vero, ma è altrettanto vero che da almeno trent'anni non vedo una ricetta "magistrale", quel tipo di ricetta nella quale il medico indicava i vari componenti e le dosi del farmaco da preparare». Afa la ricetta «magistraleè passata dal Servizio sanitario nazionale, oppure è a spese del cliente? «E' gratuita, naturalmente, soltanto che i medici non la fanno. Oggi agiscono come forze trainanti le industrie chimiche e farmaceutiche, per cui anche se curare con le erbe è tornato di moda si dovranno fare i conti con i padroni delle "pillole" già confezionate». Quali vantaggi offre la cura con le erbe? «Non bisogna chiedere alla fitoterapia quel che non può dare — conclude Doglia —. ma utilizzarla per quel che può dare, in determinate malattie. Ad esempio si risolverebbero molti problemi nel Terzo Mondo, avviando coltivazioni di erbe medicinali che crescerebbero benissimo in certi luoghi e risparmiando cosi una notevole quantità di soldi, senza indebitarsi con la solita multinazionale di turno». Su questi discorsi, probabilmente, anche gli erboristi concordano. Ma a chi spetta il monopolio delle erbe? «Buggerati sono anche i farmacisti con questa circolare di Aniasi — tuona Gian Carlo Morello, presidente dell'Associazione nazionale commercianti prodotti erboristici — per vendere certi prodotti, infatti, dovranno avere l'autorizzazione ministeriale». E per quanto riguarda gli erboristi? Morello cita quattro disposizioni di legge del ministero della Sanità, che dicono, più o meno, tutte la stessa cosa: «Gli erboristi possono vendere le miscele di piante medicinali in libera vendita, sempreché non siano adottate forme di confezionamento e indicazioni terapeutiche tali da renderle assimilabili alle specialità medicinali». L'ultima di queste circolari è datata 1 agosto 1980. «Addirittura — spiega Morello — quelli del ministero non si sono accorti di aver iatto una circolare contraria a un'altra che avevano già emanato qualche mese fa. L'ar'.icolo 6 delle disposizioni doli 8 gennaio non consente agli erboristi di "miscelare" piante medicinali. Questa norma non può annullare quelle degli anni passati». Con la sua «ramanzina-, allora, Aniasi cambia «qualcosa- nel commercio erboristico? «Qualcosa? Tutto, direi, basta pensare che le erbe che potranno vendere gli erboristi si potranno trovare anche dal droghiere, dal verduriere e via dicendo. Vi sembra giusto?». La stessa domanda, nei prossimi giorni, sarà posta al ministro dai rappresentanti della categoria. La battaglia, a quanto sembra, non è ancora finita. Daniela Daniele

Persone citate: Aldo Aniasi, Aniasi, Doglia, Gian Carlo Morello, Gustavo Doglia, Morello

Luoghi citati: Torino