Nel piano auto dei francesi la «super» alla barbabietola di Paolo Patruno
Nel piano auto dei francesi la «super» alla barbabietola II governo di Parigi vara il programma «benzina verde» Nel piano auto dei francesi la «super» alla barbabietola Entro il 1984 il tradizionale carburante conterrà il «methanol», sottoprodotto del carbone - Componenti vegetali entro il 1990 - Le misure ecologiche e «anti-Opec» PARIGI —Attenzione, nei prossimi anni quando farete un «pieno» per l'auto in Francia non metterete nel vostro motore la solita «super», ma una miscela che conterrà il 10 per cento di methanol, un prodotto ricavato dal carbone o dal gas naturale. Ma non è tutto; gradualmente negli anni a venire la benzina sarà .tagliata» o addirittura sostituita del tutto da una nuova miscela derivata da fibre vegetali, mais, barbabietole o tapinambour. Questo programma non è un sogno da ecologi o una trovata .futuribile», ma è il calendario messo a punto nei giorni scorsi dal governo di Parigi per diminuire la dipendenza petrolifera della Francia. L'Eliseo e gli esperti governativi sono partiti da una semplice constatazione: davanti al «caro-petrolio» inarrestabile non bastano le misure di risparmio o di sostituzione con l'energia nucleare. Si può certo consumare meno, si può produrre energia elettrica a partire dall'atomo, ma bisogna anche trovare qualcosa con cui sostituire gradualmente la benzina che fa marciare centinaia di migliaia di autoveicoli. Esperti francesi hanno constatato che il 18 per cento delle importazioni petrolifere nazionali è destinato all'automobile. E per quanto gli industriali si siano sforzati di costruire negli ultimi anni modelli sempre meno ingordi di benzina, e gli automobilisti abbiano imparato ad economizzare carburante (nell'anno scorso i consumi sono diminuiti in Francia del 7 per cento) è stato calcolato che la richiesta petrolifera continuerà ad aumentare fino al 1990 a causa dell'aumento del parco automobilistico. Di qui l'imperiosa necessità di trovare un rimedio che le autorità francesi hanno individuato prima nel cosiddetto «carburol» e poi nel nuovo combustibile «verde». Gli esperti hanno guardato a quanto, in tema di economia di carburante, si sta studiando e attuando negli altri Paesi, dal Brasile agli Stati Uniti al Giappone, e hanno stilato per la Francia un preciso piano d'azione, che è stato accettato dal governo nella sua ultima seduta all'Eliseo. Le fasi principali del piano di battaglia per diminuire la dipendenza petrolifera francese sono queste. Prima fase: adozione entro 184-85 della nuova miscela composta dal 90 per cento di benzina tradizionale e dal 10 per cento di «methanol», prodotto dal gas o dal carbone. Ma la Francia non è ricca di gas naturale né di carbone, e quindi dovrà ricorrere all'importazione esterna per produrre quel milione e mezzo di tonnellate di miscela entro V84-85 che costituisce un decimo del fabbisogno totale. Questo significa cioè che la Francia continuerà a essere dipendente da qualcuno, non più dagli sceicchi delt'Opec, ma dal carbone australiano o dal gas dell'Europa orientale. S'impone quindi la necessità di passare alla seconda fase del programma, cioè la sostituzione almeno per metà entro il 1990 della benzina con il nuovo carburante derivato da fibre vegetali. E' una sfida che può essere sostenuta, ritiene il governo francese, anche se fin d'ora i costruttori devono porsi seriamente il problema di studiare modelli adatti al nuovo carburante. Questo studio richiede naturalmente miliardi d'investimento, ma le autorità francesi sono ben disposte e ritengono che il gioco valga la candela. Paolo Patruno
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