Direttissima a due capi storici br presi in un bar con pistole e bombe
Direttissima a due capi storici br presi in un bar con pistole e bombe Nadia Ponti e Vincenzo Guagliardo stamane davanti ai giudici Direttissima a due capi storici br presi in un bar con pistole e bombe Il processo per detenzione d'armi - Avevano una Beretta e una Walther PPK - La donna, secondo Peci, coinvolta nelle più feroci «esecuzioni» avvenute in città Nadia Ponti e Vincenzo Guagliardo, i due presunti brigatisti arrestati il 21 dicembre scorso a Torino dagli agenti della Digos, sono processati oggi per detenzione abusiva d'armi. Quando furono sorpresi, in un bar di corso Brescia, avevano indosso una pistola ciascuno: una «Beretta 7,65» e una «Walter PPK 7,65», oltre a una bomba a mano. Per questo reato la legge prevede il giudizio con rito direttisimo, mentre per gli altri più gravi reati che vengono contestati ai due, l'istruttoria procede con rito formale. Secondo le indicazioni di Patrizio Peci, il terrorista le cui «confessioni» hanno portato all'arresto di parecchie decine di persone, Nadia Ponti e Vincenzo Guagliardo si erano trasferiti nel Veneto sin dall'estate del '79. Dopo quella data erano stati assassinati, dalle Brigate rosse, il commissario della Digos, Alfredo Albanese, e il dirigente della Montedison di Marghera, Sergio Gori. Nel dicembre scorso Ponti e Guagliardo erano tornati a Torino e la loro presenza era stata segnalata nella zona di Porta Palazzo. Dopo alcuni giorni di pazienti appostamenti, i due ricercati erano stati arrestati in un bar. Guagliardo, che é nato in Tunisia, a Pou-Arcoube, è stato operaio alla Marelli di Milano ed è stato processato assieme al nucleo storico delle Brigate rosse. Condannato a cinque anni, era stato messo in libertà con l'obbligo di presentarsi ai carabi- nieri due volte alla settimana. Nadia Ponti è nata a Torino, dove si era diplomata in inglese e francese e si era impiegata presso una ditta. Secondo le indicazioni fornite da Patrizio Peci, avrebbe partecipato ai più feroci delitti commessi nella nostra città dalle Brigate rosse: il 26 aprile del '77, quello del presidente dell'Ordine degli avvocati, Fulvio Croce; il 16 novembre '77 del vicedirettore de «La Stampa», Carlo Casalegno; il 10 marzo '78 del maresciallo della Digos, Rosario Berardi; l"il aprile, dello stesso anno, della guardia carceraria Lorenzo Cotugno e, il 15 dicembre, dei due agenti di ps Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, in servizio vicino alle «Nuove». • Due rapinatori armati di pistola e coltello hanno fatto irruzione sabato sera a Borgaro nel laboratorio della parrucchiera Concetta Lo Monaco, 27 anni, via Torino 50. In quel momento vi erano anche tre clienti. Si sono fatti consegnare le borsette, 500 mila lire e una pelliccia. Nadia Ponti Vincenzo Guagliardo
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