Juve (solo grazie ai rigori) e Ascoli finaliste

Juve (solo grazie ai rigori) e Ascoli finaliste Le semifinali hanno designato le due squadre che si contenderanno il Trofeo di Capodanno Juve (solo grazie ai rigori) e Ascoli finaliste À Bologna 0 a 0 dopo i supplementari - Maggior freddezza dei bianconeri dal dischetto: un solo errore di Cabrini contro i due di Fabbri e Paris - Durante l'incontro molte occasioni fallite dai torinesi - Ventimila spettatori, record del torneo Bologna Juventus 3 4 BOLOGNA: Boschin; Benedetti, Zuccheri; Paris, Bachlechner, Sali (118* Fabbri) ; Fileggi, Dossena, Garritane (46* Fiorini), Eneas, Colomba. JUVENTUS: Zoff; Osti, Cabrini; Frandelli, Gentile, Scirea (46' Verza); Causio (63* Marocchino), Tardetti, Bettega, Brady, Fanna. Arbitro: Lattanzi. Spettatori paganti 18.529, per un incasso di 66.814.500 lire. DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Roberto Bettega dal dischetto ha centrato il 4-3 che qualifica la Juventus, con i calci di ri¬ gore, alla finale del torneo di Capodanno, fissata per il 28 giugno a Roma, contro l'Ascoli. Erano ben due volte che i bianconeri venivano eliminati ai penalties (l'anno scorso era successo in Coppa Italia con il Torino e in Coppa Uefa con il Widzew Lodz), al terzo tentativo ce l'hanno fatta, complici anche gli errori di Fabbri (tiro fuori), utilizzato da Ferretti proprio per i rigori, e soprattutto di Paris (palo), che in campionato, a Torino, aveva battuto Zoff dagli undici metri decretando la sconfitta della squadra di Trapattoni. La Juventus di errori ne ha commesso uno solo, con Cabrini (parato), mentre, prima di Bettega, erano an- dati a bersaglio Brady, Prandelli e Gentile. E cosi prosegue in questa competizione che soltanto ieri, in particolare a Bologna, ha finalmente trovato risposta da parte del pubblico: c'erano circa ventimila spettatori (18.529 paganti, per un incasso di 66 milioni 814 mila 500 lire) che costituiscono il record del mini-torneo. Due ore di gioco senza gol, malgrado le molte occasioni da ambo le parti, una vera maratona, soprattutto per tre dei quattro juventini reduci dal «Mundialito» (Scirea ha giocato per solo un tempo), con fuso orario e fatiche del viaggio da smaltire, e il brusco passaggio dall'estate a un clima vicinissimo agli zero gradi. Se non altro sono servite a completare il rodaggio dopo la lunga sosta, intervallata da gare con impegno relativo, in vista della ripresa del massimo campionato, che opporrà la Juventus alla capolista Roma, all'Olimpico, nella partitissima della tredicesima giornata. Due macroscopiche occasioni fallite dai bianconeri in apertura avrebbero potuto imprimere una svolta diversa all'incontro. La prima al 7' : Bettega si liberava di Benedetti e scodellava la più invitante delle palle-gol per Prandelli che di piatto destro, a tre passi dalla porta semispalancata, indirizzava sul fondo. La seconda, intervallata da un tiro a lato di Brady, al 15' : lo stesso Brady serviva in profondità. Cabrini che centrava bene per l'occorrente Tardelli il quale, quasi sulla linea bianca, alzava clamorosamente oltre la traversa. Mentre il Bologna era praticamente in formazione tipo, tranne l'azzurro Zinetti, in panchina, la Juventus era priva di Furino, rimasto a casa e sul quale pende una possibile squalifica per la trasferta romana, e di Cuccureddu, che era in tribuna con un ginocchio leggermente gonfio. La sfuriata della Juventus si esauriva in un quarto d'ora, poi il Bologna cresceva, anche se Eneas, semiparalizzato dal freddo e dalla marcatura di Gentile (Brio, influenzato, non aveva seguito la squadra) non riusciva a rendersi pericoloso. Un po' più vivace appariva Garritano, anche se Osti lo controllava con attenzione. Con Dossena e Garritano i rossoblu minacciavano Zoff, ma senza esito, ed era ancora la Juventus a sfiorare il gol (43') con Brady. L'irlandese toccava molti palloni ma non sempre era puntuale e lucido nello smistarli al com¬ pegno meglio piazzato. C'è da dire che Fanna non era in giornata di gran vena (Bachlechner non gli concedeva spazio), che Bettega, dopo un avvio promettente, era bloccato da Benedetti, e che Causio, pur adoperandosi in fase di «filtro», non appariva ispirato nella rifinitura. Tra i «nazionali», Tardelli — a parte il gol fallito — sembrava il meno stanco e impegnava a fondo Dossena. Anche Cabrini si opponeva validamente a Colomba che poi, nella ripresa, si spostava a sinistra lasciando Pileggi sull'out destro. All'inizio del secondo tempo, Bettega sciupava un favorevole assist-gol per Tardelli. La Juventus aveva lasciato Scirea negli spogliatoi utilizzando Verza a centrocampo con Prandelli libero, mentre Ferretti, il vice di Radice, aveva effettuato la programmata «staffetta» tra Garritano e Fiorini, che si batteva con puntiglio tallonato dal roccioso Osti. Al 63' Trapattoni inseriva Marocchino al posto di Causio, che si sfilava la fascia di capitano consegnandola a Bettega, senza protestare e facendo, anzi, l'occhietto ben augurante al compagno. Nell'ultima mezz'ora le due squadre tentavano il tutto per tutto per superarsi. Do¬ po un'occasione per Bettega. il Bologna colpiva una traversa con una volée di sinistro di Colomba (72'). Sospinti dal pubblico e dalle iniziative di Colomba e Paris, i rossoblu si rendevano assai pericolosi, ma Eneas «dormiva» al 75' e dopo due minuti Zoff, ben sveglio, non si faceva sorprendere da una fiondata di Fiorini. Replicava la Juventus, ed era Marocchino a mettere in allarme la retroguardia avversaria. Poi Fanna, su bel passaggio di Tardelli. in contropiede, graziava Boschin (82') e lo stesso Tardelli non sfruttava un'altra opportunità a due minuti dal termine. Inevitabili i supplementari. Per quanto provate, le formazioni avevano ancora energie in serbo, e si assisteva a un'altalena di occasioni mancate. La gara, abbastanza corretta, non aveva creato problemi a Lattanzi, che però doveva ammonire Gentile per proteste al 107'. Quindi Boschin evitava un gol su Tardelli (111') e Marocchino per un soffio falliva l'incornata in tuffo su tiro-cross di Brady. Infine, Eneas, dopo avere abilmente superato Gentile e Prandelli (l'unica cosa bella del brasiliano, a parte alcuni colpi di tacco e preziosismi ispirati probabilmente dal Mundialito, da parte di bianconeri e rossoblu), alzava troppo il pallonetto e l'azione sfumava. I gol arrivavano poi dal dischetto, uno in più per la Juventus che si prendeva una platonica rivincita alla sconfitta di Torino, ricaricandosi per la trasferta-chiave di Roma. Bruno Bernardi Bologna. Un colpo di testa di Bettega nell'area bolognese