Con le case di cura convenzioni congelate

Con le case di cura convenzioni congelate Con le case di cura convenzioni congelate /I 31 dicembre per la riforma psichiatrica avrebbe dovuto rappresentare un'altra tappa, dopo quella dello svuotamento dei manicomi: la fine delle convenzioni tra ospedali e case di cura private. Si è preferito congelare questo provvedimento perché bloccare o non rinnovare tali convenzioni sarebbe stato giusto là dove la Regione avesse avuto a disposizione strutture adeguate. Se si pensa che nella sola provincia di Roma i 'letti privati' sono 3200, ci si può render conto di che cosa avrebbe significato, nel Lazio, rispettare quella data. In Piemonte i posti destinati agli ammalati psichici sono circa 800 e proprio dalla nostra Regione è partita una proposta, che pare sia stata accolta favorevolmente dal ministro Aniasi: le case di cura private continuino pure la loro attività, ma sotto la diretta sorveglianza delle Unità sanitarie locali nelle quali si trovano. In questo modo verrebbe evitato ogni ricovero inutile E di ricoveri inutili nel passato, ce ne sono stati molti Anche negli ospedali psichiatrici che ospitavano un gran numero di handicappati non solo psichici

Persone citate: Aniasi

Luoghi citati: Lazio, Piemonte, Roma