Attentato di terroristi l' incendio alla Scala?
Attentato di terroristi l' incendio alla Scala? Rivendicato da due telefonate Attentato di terroristi l' incendio alla Scala? Esclusa l'ipotesi di un corto circuito Trovati i focolai nel foyer del teatro MILANO — Due telefonate all'Ansa hanno rivendicato ieri la paternità dell'incendio alla Scala, scoppiato la sera del 31 dicembre. La prima, giunta verso le 13,30 alla redazione milanese dell'agenzia, addebitava l'incendio alle «squadre operaie armate»; la seconda, verso le 17,10, è stata fatta da una voce maschile, senza inflessioni dialettali: «Qui movimento rivoluzionario popolare: onore ai camerati caduti. Rivendichiamo noi l'incendio. Controllate, erano cinque e non quattro i focolai che abbiamo acceso». Gli investigatori sembrano non dare troppo peso a queste due rivendicazioni di presunti gruppi terroristici. Resta però il fatto che non dovrebbero ormai più esserci dubbi sulla natura dolosa delle fiamme divampate nel più famoso teatro lirico del mondo. L'ipotesi del cortocircuito sembra infatti da escludersi: l'impianto elettrico è risultato intatto mentre alla base delle quattro colonne di marmo nel foyer della platea sono evidenti i segni dei focolai d'incendio. Le fiamme, che hanno seriamente rovinato il palco reale (s'affaccia proprio sul corridoio della platea) e distrutto tendaggi, moquette e lampadari, sarebbero nate proprio lì. Il giorno dell'incendio il teatro era chiuso per la festività di Capodanno. Nella mattinata erano entrati alla Scala una decina di dipendenti, che hanno timbrato regolarmente il cartellino, e una comitiva di turisti giapponesi accompagnati dalla guida. Ma la Scala ha innumerevoli entrate e dimensioni enormi. Qualcuno potrebbe quindi essersi rinchiuso nel teatro fin dalla notte di San Silvestro, per poter agire con tutta tranquillità.
Persone citate: Scala
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