Uccise per sbaglio l'amico mentre leggeva il giornale

Uccise per sbaglio l'amico mentre leggeva il giornale Sentenza per il delitto del '77 al bar Florio Uccise per sbaglio l'amico mentre leggeva il giornale Condannato a 15 anni Nicola De Simone, ritenuto colpevole di omicidio volontario - Sparò in un momento d'ira: «È stata una fatalità» Mentre la polizia indaga per scoprire killer e mandanti dei feroci assassinii di questi giorni, la giustizia ha punito ieri i responsabili di un altro delitto compiuto in un bar, il «Fiorio» di corso Vittorio Emanuele 60. la sera del 26 dicembre '77; con un colpo di pistola fu ammazzato lo studente-orologiaio Glauco Nerone. La prima sezione della Cor- 6 a l te d'Assise ha condannato Nicola De Simone a 15 anni di reclusione per l'omicidio; 3 anni ha inflitto a Vincenzo Di Mambro, «proprietario» della rivoltella che esplose la pallottola della morte; Giovanni Santuoso, che aveva assistito all'omicidio ed era finito in galera per favoreggiamento se l'è cavata con una condanna ad 8 mesi: assolto per non aver commesso il fatto Stefano Occhipinti. Occhipinti doveva rispondere di detenzione di armi; nella sua abitazione gli agenti avevano trovato due vecchie pistole: al processo il suo difensore avvocato Gilardini è riuscito a dimostrare che si trattava soltanto di arrugginiti catenacci incapaci di sparare; di qui l'assoluzione per l'imputato. Per Nicola De Simone il pubblico ministero Bernardi aveva chiesto 18 anni. A De Simone i giudici hanno concesso le attenuanti generiche: l'hanno ritenuto colpevole di omicidio volontario e non, come aveva affermato l'avvocato dell'accusato, Gallenca, di omicidio preterintenzionale. Se gli fosse stata riconosciuta questa imputazione, De Simone sarebbe stato scarcerato già ieri sera per decorrenza termini. Cosi invece, quale reo di un omicidio volontario, resterà in prigione. De Simone in aula non ha negato di aver assassinato l'amico Glauco Nerone, studente fuori corso a ingegneria e orologiaio. -Gli davo ospitali¬ IIIIIIItlllll^ tà nella mia soffitta di via Berthollet — ha detto — non avevo motivo di volergli male. La sua morte è stata una fatalità: povero Glauco, è stato tanto sfortunato». Nerone ha pagato con la vita la violenza cieca ed ottusa del suo amico che, per una stupida lite sul diritto di precedenza nell'andare nella toilette del bar, non aveva esitato a prendere dalla tasca di Vincenzo Di Mambro una pistola ed a premere il grilletto contro il rivale della discussione. Alfonso Cutaia. Il colpo andava a vuoto, De Simone sparava ancora: la pallottola, dopo aver rimbalzato su una ringhiera fulminava il Nerone, intento a leggere il giornale.