Peci teste al processo contro due br a Biella (uccisero vicequestore?) di Vincenzo Tessandori

Peci teste al processo contro due br a Biella (uccisero vicequestore?) Il dibattimento rinviato a mercoledì Peci teste al processo contro due br a Biella (uccisero vicequestore?) DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NOVARA — Processo per un omicidio che pareva solo irrazionale ferocia e invece era un aspetto della spietata logica della lotta armata: evitare ad ogni costo la cattura. Imputati due brigatisti rossi. Lauro Azzolini. 37 anni, reggiano, arrestato a Milano quando i carabinieri attaccarono a fondo la colonna «Walter Alasia». due anni or sono, e Calogero Diana. 31 anni, aneli egli, sembra, militante nella colonna milanese. Il dibattimento dura un'ora, si blocca prima di iniziare, perché il presidente concede i termini a difesa chiesti dagli avvocati nominati d'ufficio. Secondo l'accusa, nel tardo pomeriggio del 1" settembre 1976. i due brigatisti uccisero il vicequestore Francesco Cusano di Biella. Gli assassini spararono per sottrarsi alla cattura: fermati su un'auto ai giardini pubblici Zumaglini per un casuale controllo, quando vennero invitati ad andare al commissariato estrassero di tasca le rivoltelle e fecero fuoco. Fuggirono e sul posto lasciarono documenti falsificati ma con foto autentiche. I nomi non dicevano niente. Dopo alcuni giorni fu identificato Azzolini. al compagno venne dato il nome di Pietro Sicca. ma soltanto dopo l'arresto si conobbe la sua vera identità. Quando alle 9.25 di ieri gli imputati entrano in gabbia sono quasi irriconoscibili ri spetto alle fotografie sui documenti perduti quella sera tragica. Volti barbuti, affilati Palazzo di giustizia è una cittadella protetta da oltre cento uomini armati, i controlli sono numerosi e severi. Stavo! ta più che in altre occasioni non si possono correre rischi fra i testimoni c'è Patrizio Pe ci. L'aula dell'assise è affollata di agenti e carabinieri in borghese, ma non c'è quasi pubblico. Sono presenti i testimoni, la vedova del funzionario, Giuseppina Porcaro, e il figlio Maurizio. I famigliari si sono costituiti parte civile, rappresentati dall'avv. Giulio Cesare Allegra. Non è garantita, invece, la difesa agli imputati. Assenti gli avvocati Paolo Rosati (malato) di Reggio Emilia, e Luigi Zezza (colpito da mandato di cattura), di Milano. Azzolini con marcato accento emiliano dice: «JVon abbiamo mica bisogno del difensore». Viene nominato un legale d'ufficio. Giovanni Correnti, che è assessore comunale alle finanze per il partito comunista. Chiede una sospensione fino a mercoledì per studiare i -due formidabili fascicoli». poi dice: -Faccio il mio dovere perché ho giurato fedeltà allo Stato e questo è il mio mestie- re'- Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Biella, Milano, Novara, Reggio Emilia