Contrasti nel governo su chi dovrà ricostruire le zone del terremoto

Contrasti nel governo su chi dovrà ricostruire le zone del terremoto Il Consiglio dei ministri si è prolungato fino a tarda notte Contrasti nel governo su chi dovrà ricostruire le zone del terremoto L'una tantum del 5% forse trattenuta dai datori di lavoro alla fine dell'81 ROMA — E' più difficile def previsto il varo della legge quadro per la ricostruzione delle zone terremotate e del decreto sull'addizionale straordinaria del 5 per cento su tutti i redditi per il reperimento di una parte delle relative risorse finanziarie (circa 1750 miliardi). Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri nel pomeriggio per approvare i due provvedimenti. Ma, con il passare delle ore, la discussione si è arenata su diversi punti, con accese dispute (stando a quanto si sussurrava nei corridoi di Palazzo Chigi) tra i ministri sulle competenze per l'opera di ricostruzione. Alla fine, in un'atmosfera resa ancor più elettrica dalle cattive notizie sull'andamento della lira e dalle polemiche sul terrorismo, il governo, pur proseguendo la discussione fino a tarda notte, avrebbe deciso di far slittare il tutto alla prossima settimana per un ulteriore approfondimento della materia. Fatto sta che, a più di due mesi dal disastroso sismo, ancora non si conosce l'entità ufficiale dei danni (si parla di 18 mila miliardi) ed i contribuenti non riescono a sapere esattamente come si dovrà pagare la nuova «una tantum» fiscale. Per il momento, si può soltanto dire che l'ipotesi del ministro Reviglio per l'addizionale pro-terremotati si muove lungo queste linee: si tratterà di un'imposta straordinaria del 5 per cento su tutti i redditi prodotti nel 1981 (Irpef, Ilor e Irpeg) e che sarà .commisurata provvisoriamente sui redditi dell'80, da pagare con l'autotassazione del prossimo giugno, salvo conguaglio da saldare alla successiva denuncia dei redditi. Per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, invece, titolari del solo modello «101-, la ritenuta sarà fatta alla fonte, cioè dai datori di lavoro, alla fine dell'anno in corso. Nel frattempo dovrebbe scattare la prevista riduzione delle tasse con la revisione delle aliquote. Quanto alla legge quadro, il provvedimento nelle linee generali prevede che l'attuazione degli interventi sia contestualmente affidata allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni e ai loro consorzi, alle comunità montane e ad altri enti pubblici interessati. L'organo di coordinamento degli interventi sarà il Cipe, comitato interministeriale per la programmazione economica. Toccherà quindi al ministro de) Bilancio il compito di supervisore di tùtta l'operazione. Il Cipe adotterà comunque una direttiva programmatica sulla base di piani annuali presentati dalle amministrazioni statali e locali competenti e determinerà le risorse finanziarie occorrenti e la loro ripartizione. Tutte le risorse disponibili, compresi gli aiuti esteri, dovrebbero confluire (ed è questo uno dei punti maggiormente controversi) al ministero del Bilan ciò in un apposito fondo che avrà la caratteristica di ani ministrazione autonoma e gestione fuori bilancio al fine di dare maggiore snellezza agli investimenti necessari alla ricostruzione. Il provvedimento prevede" inoltre la salvaguardia delle caratteristiche etnico-sociali delle zone colpite dal sismo e la ricostruzione nell'ambito degli insediamenti già esistenti -a meno che non si frappongano invalicabili ostacoli di ordine geologico e tecnico*. L'opera di ricostruzione spetterà interamente alle Regioni, mentre allo Stato spetteranno le funzioni di indirizzo e di coordinamento generali, nonché alcune specifiche competenze nei settori dell'industria, dei beni demaniali, di culto e dei beni culturali. Prima di cominciare la discussione sui provvedimenti pro-terremotati il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge, presentato da Sarti, che semplifica ed accelera le norme sull'adozione. Il governo ha poi nominato Massimo Perotti, attuale direttore generale dell'Anas, presidente della Cassa per il Mezzogiorno. Nuovo direttore dell'Anas sarà Antonio Soreca. Su proposta del ministro Lagorio è stato infine approvato un disegno di legge che porta da 55 a 56 anni il limite Si età per la cessazione dal' servizio dei carabinieri e a fissare a 60 anni l'età per il collegamento in congedo di tale personale. e saltuarie apparizioni in città del Nord. Lo si deduce dalla confessione di due «pentiti» di cui gli inquirenti non hanno voluto rivelare il nome. La loro deposizione ha però permesso di stabilire il ruolo che il Talini, conosciuto col nome di battaglia di -Gianluca», ha svolto, almeno fino a tutto il 1977 come è detto nell'ordine di cattura emesso nei suoi confronti dai sostituti procuratori Vigna e Chelazzi, nella promozione e nell'organizzazione di una banda armata denominata «Prima linea». Sarebbe stato infatti il giovane a mettere a disposizione una casa disabitata, attigua alla canonica di S. Michele a Torri, nel comune di Scandicci, a poco più di una quindicina di chilometri da Firenze per il convegno nazionale tenuto per gettare le basi di •Prima linea».

Persone citate: Antonio Soreca, Chelazzi, Lagorio, Massimo Perotti, Reviglio, Sarti, Vigna

Luoghi citati: Firenze, Roma, Scandicci