Restrizioni Urss per i dipendenti di aziende commerciali straniere

Restrizioni Urss per i dipendenti di aziende commerciali straniere Preoccupazioni anche tra i diplomatici e i giornalisti Restrizioni Urss per i dipendenti di aziende commerciali straniere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Oggi tocca ai rappresentanti degli uffici commerciali, domani forse toccherà ai giornalisti e ai diplomatici: vivere a Mosca si fa, per gli stranieri sempre più difficile. Una decisione unilaterale delle autorità sovietiche ha stabilito la scissione, il 31 marzo, di tutti i contratti di lavoro fra le aziende straniere e il personale locale. Dal giorno successivo — 1" aprile, e purtroppo non è un «pesce» — saranno stipulati nuovi contratti, non più con i singoli lavoratori sovietici, ma con l'Updk. l'ufficio del ministero degli Esteri che come una chioccia burocratica controlla l'esistenza degli stra- nieri a Mosca, fornendo dagli alloggi agli elettricisti, dagli insegnanti di russo agli imbianchini, dalle segretarie agli interpreti, dagli autisti alle domestiche. Non è un segreto che il rapporto fiduciario tra datori di lavoro stranieri e dipendenti sovietici è spesso consolidato dal fatto che questi ricevono una parte dei loro guadagni in «cuponi», cioè buoni emessi dalla Banca per il commercio estero in cambio di valuta pregiata. Con i «cuponi» si accede ai negozi per i residenti stranieri, dove i dipendenti russi delle società estere possono trovare prodotti inaccessibili ai loro compatrioti. E' un enorme incentivo: con la transazione d'ora innanzi mediata dall'Updk, fra datori di lavoro e dipendenti, esso verrà a mancare. Tutti gli stipendi, infatti, dovranno essere pagati via banca in rubli. Questo non basta a spiegare perché i rappresentanti delle ditte straniere siano in armi. C'è altro. In quella che viene definita una «misura vessatoria» è previsto per i dipendenti — a titolo non dichiarato di compenso per la privazione dei «cuponi», ufficialmente per non meglio precisate «misure sociali» — un aumento salariale del 10 per cento; inoltre le ditte dovranno depositare, come «garanzia» infruttifera, due mesi e mezzo di salario per ogni dipendente. Pare anche, sebbene manchi finora una conferma, che si voglia proibire anche ai «commerciali» stranieri, e non solo ai loro dipendenti, l'accesso ai «cuponi» e quindi ai negozi che qui a Mosca sono l'ancora di salvezza per chi non si abitua agli scaf¬ fali sovente vuoti e alle code dei negozi russi. Per questi motivi i «commerciali» intendono fare una protesta collettiva; giornalisti e diplomatici, che temono di essere presto colpiti anch'essi da analoghe misure, sono in 'Pre-agitazione». Gli italiani (le nostre ditte rappresentate a Mosca vanno, dall'Eni alla Fiat, dalla Montedison alla Finsider, dall'Olivetti all'Alitalia, dalle principali banche agli specialisti di importexport) si sono già riuniti per esaminare la situazione e decidere quali passi compiere presso l'Updk. una «chioccia» che qualche straniero ha ormai ribattezzato • Ufficio vessazioni», f. gal. .

Luoghi citati: Mosca, Urss