Intervista a Beria D'Argentine di Lietta Tornabuoni

Intervista a Beria D'Argentine Intervista a Beria D'Argentine (Segue dalla l'pagina) della sicurezza. I piani per ammodernare e sfoltire le carceri hanno trovato intralci burocratici nonostante l'impegno dei diversi ministri che si sono succeduti: e tutta l'attenzione si è appuntata sulla sorveglianza, per evitare le evasioni e per eliminare i contatti tra detenuti comuni e detenuti accusati di terrorismo. Quanto al resto, s'è accettato l'esistente: ossia proprio quel sovraffollamento, quella disorganizzazione, quegli edifici fatiscenti, quelle inerzie burocratiche che sono presi a motivazione delle rivolte e dei delitti carcerari, del reclutamento terrorista. La novità sono statiimorti*. Quali morti? «7 riformatori Palma, Minervini, Tartaglione: uccisi dai terroristi. Il riformatore Altavista, morto d'infarto: e Buondonno, morto d'infarto anche lui. Sul tema delle carceri s'è manifestata quella massima faziosità che è l'opposto della razionalità mediatrice della democrazia. Una parte dell'opinione pubblica accusava i sostenitori della ri! forma carceraria d'essere per¬ missivi: le Brigate Rosse li accusavano d'essere belve umane e li uccidevano. Chi descrive le carceri come le Barbados, e chi come la Cayenna. Chi le vorrebbe come un Grand Hotel e chi come un inferno, chi giudica il carcere troppo permissivo e chi troppo repressivo..... Eccessi violenti di repressione si verificano? .Se ci sono, sono dovuti al caos organizzativo, allo stress del personale sovraffaticato. Agli intralci burocratici che impediscono di modificare queste situazioni: gli interventi urgenti di spesa per la giustizia e per le carceri, che dalla legge finanziaria 1980 erano stati vincolati dal sistema di controlli di contabilità generale dello Stato, sembra vi saranno nuovamente assoggettati nel 1981. Almeno, questa è stata la proposta della commissione Bilancio della Camera. Risultato, per spendere ogni lira ci vorrebbe un'attesa che va da un minimo di un anno a un massimo di sei anni.. Eccessi di permissività si verificano? «Se ci sono, sono dovuti al sovraffollamento, alla man¬ canza di personale di custodia, all'ambiente che rende impossibili i controlli e ogni intervento rieducativo. Il carcere, da misura estrema di punizione, è diventato la prima, spesso la sola misura. I progetti di depenalizzazione dei reati minori e di misure alternative studiati per sfollare le prigioni sono rimasti nel cassetto per molti anni e ripresi soltanto negli ultimi mesi. Oltre alla lentezza dei procedimenti giudiziari, pure le denunce collettive hanno moltiplicato i detenuti e allungato ancora i tempi di carcerazione. Se il carcere è sempre stato scuola di delinquenza, ora diventa anche scuola di alto terrorismo, per quelli accusati di reati minori o di favoreggiamento, che restano a contatto con i terroristi più forti. E quando uno resta dentro due, tre, quattro anni senza processo, anche se alla fine esce la sua personalità va a farsi benedire.. Cosa si può fare? • La riforma. Nel carcere, come negli altri settori in crisi del Paese: se una situazione pessima non cambia, può soltanto peggiorare.. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Altavista, Beria D'argentine, Buondonno, Minervini, Tartaglione

Luoghi citati: Barbados