Circola la droga a San Vittore 4 agenti di custodia arrestati

Circola la droga a San Vittore 4 agenti di custodia arrestati Una inchiesta sul traffico di stupefacenti in carcere Circola la droga a San Vittore 4 agenti di custodia arrestati Massimo riserbo sull'operazione - Altri quattro agenti sono stati intanto condannati a un anno e otto mesi ciascuno: si sarebbero resi complici dell'inoltro di sostanze stupefacenti nel penitenziario - Con loro sono stati condannati tre detenuti e un albergatore DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — In che percentuale gli agenti di custodia di San Vittore sono responsabili del traffico di droga che si svolge all'interno del carcere? E' una domanda legittimata dai fatti. Quattro guardie sono state arrestate in questi giorni, accusate di tale reato (più una quinta persona di cui il sostituto procuratore Davide Jori si limita a precisare che «non si tratta di sorvegliante né di un detenuto»); altri quattro agenti sono comparsi davanti alla sesta sezione del tribunale, in un processo che si è concluso ieri con sentenze di colpevolezza. Le guardie condannate a un anno e otto mesi sono: Fiorentino Sorrentino (di 25 anni), Ciro Lanzini (medesima età), e Antonio Busto (di 23). Insieme a loro sono stati giudicati tre detenuti e il gestore di un bar: ognuno dovrà scontare un anno e cinque mesi. Si tratta di Gianfranco Buffini (38 anni), Paolo Intini (34), Antonio Maurigi (34), e Ivo Filippi Mazzola (37). Ultimo imputato, il vice brigadiere Antonio Novelli, cui è stato inflitto un anno, 4 mesi e 15 giorni di carcere. I fatti cui si riferiva il processo avvennero nel giugno del 1978. La ricostruzione è abbastanza complessa. Sorrentino, Lanzini e Busto collaborarono fra loro per ripartirsi 2 milioni e 100 mila lire, offerte da Buffini, Intini e Maurigi, e da altre tre persone (non identificate). La somma serviva —sempre secondo quanto il tribunale ha appurato — per provvedere una certa quantità di stupefacenti da far circolare all'interno della prigione, destinati specialmente ai tre detenuti che sono stati ieri processati. Tutti, perciò — agenti e carcerati —, sono stati condannati per corruzione; lo stesso reato è stato anche addebitato a Ivo Mazzola, gestore di un albergo; questi contribuì al reperimento della droga dando sei milioni. Per passare all'episodio scoperto in questi giorni, sempre in merito al traffico di droga, l'inchiesta che ha permesso l'arresto di quattro guardie è ancora in corso, e, a detta degli inquirenti, le indiscrezioni potrebbero danneggiarne notevolmente gli sviluppi. Il magistrato che coordina le indagini ha sottolinea- to che i presunti responsabili (di cui si ignorano le generalità) sono stati individuati dagli stessi loro colleghi. Un particolare, questo, importante, in quanto evita possibili generalizzazioni delle accuse di corruzione. Un'altra notizia, fra le scarne informazioni ieri fornite dagli inquirenti, è che, parallele all'inchiesta che ha portato ai recenti arresti, altre — ancora relative alla droga — sono tuttora in corso nel carcere di San Vittore. Tra i presunti complici del personale carcerario, ci sarebbero un artigiano, Carlo Poretti, di 34 anni, residente ad Arconate, in via Ortigara 23, e un recluso, Augusto Zocchi. Sulla loro precisa posizione però non si è saputo nulla di certo. Stando ai «si dice», sembra che l'artigiano fosse incaricato, all'interno della banda, di reperire la droga; di volta in volta, poi, l'avrebbe «passata» ai reclusi, durante le ore riservate ai colloqui con i parenti. Gli agenti — dietro congruo pagamento — avrebbero finto di non accorgersi di nulla, e, in seguito, avrebbero prestato la loro attiva collaborazione a far circolare gli stupefacenti fra i detenuti.

Luoghi citati: Arconate