A Napoli ormai c'è guerra aperta tra pci e dc per il dopo terremoto di Giuseppe Fedi

A Napoli ormai c'è guerra aperta tra pci e dc per il dopo terremoto La sistemazione dei senzatetto rischia di travolgere la giunta A Napoli ormai c'è guerra aperta tra pci e dc per il dopo terremoto Valenzi, sindaco comunista: «Di aperture alla de ne abbiamo fatte molte, non si capisce cosa vogliano» - Pepe, democristiano doroteo: «Non siamo più disposti a fare i donatori di sangue» OAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Il dramma sociale più esplosivo del dopoterremoto. la sistemazione dei senzatetto, rischia di travolgere la giunta Valenzi. La spaccatura tra pei e de è netta. Mai dal '75 i due partiti sono stati cosi divisi sulle scelte amministrative per Napoli. A Palazzo San Giacomo tira aria di crisi. Il tripartito barcolla sotto i colpi dell'opposizione. «Ci vogliono mettere in minoranza in questo momento — sbotta il sindaco — perché devono dimostrare che sema di loro non si può governare-. •Non ci siamo mai illusi — confessa Valenzi — di poter imporre da soli la nostra volontà. Sarebbe stato assurdo, soprattutto dopo il sismo. Di aperture alla democrazia cristiana ne abbiamo fatte parecchie. Non si capisce cosa vogliano. Disponibili a parole ad una giunta unitaria, si contraddicono in Consiglio comunale con atti di rottura. Da parte nostra, ripeto, non vi è alcuna preclusione. Verifichiamo se su problemi essenziali per il futuro della città, come le scelte urbanistiche e le Unità sanitarie locali, c'è unità di intenti. Affrontiamo assieme il dibattito sulla ricostruzione e, attraverso questi passaggi obbligati, vedremo se èpossibile un'intesa-. Valenzi esce alle 11 dal suo studio in municipio dopo una riunione con gli assessori. «Ho poco tempo — si scusa — devo correre alla federazione comunista. In serata incontrerò i capigruppo. Discuteremo sulla nuova delibera per la scelta delle aree dove localizzare i prefabbricati. Zamberletti è disposto a concedere una proroga fino a lunedi. Se il provvedimento non verrà approvato in tempo, il commissario straordinario interverrà in base ai poteri sostitutivi attribuitigli dalla legge-. — E' una partita che si gioca sulla pelle di decine di migliaia di sinistrati, obiettiamo. «Si — concorda il sindaco —, ed è l'aspetto più amaro che la de non può ignorare. Vogliono modificare la delibera? Benissimo, trattiamo pure per migliorarla. Alla de chiediamo di parlar chiaro, di uscire dall'equivoco. Per gestire l'emergenza, il dopoterremoto, risolvere i mille problemi di Napoli, è necessario l'apporto di tutte le forze democratiche, democristiani in testa-. Come dire che se il più forte partito d'opposizione vuole subito la crisi al Comune esca allo scoperto assumendosi la responsabilità. Lo scontro sulla delibera, secondo il pei. è pretestuoso. Le indicazioni sulla ubicazione delle aree fornite dalla maggioranza, sottolineano a Palazzo San Giacomo, sono state condivise da Zamberletti. 'Se abbiamo delegato i Comuni — ha detto l'altro ieri il commissario governativo — vuol dire che abbiamo la massima fiducia sui loro criteri di scelta-. Sondiamo gli umori della de partenopea. Fallisce il tentativo di rintracciare Antonio Gava. leader indiscusso dello scudo crociato, impegnatissimo a Roma. Dalla capitale è appena rientrato Roberto Pepe. Doroteo come Gava, con un curriculum politico di tutto rispetto, è capogruppo de¬ mocristiano da pochi giorni. « Valenzi — taglia corto — dimostri con i fatti di voler collaborare con noi. La ometta di fare interviste in cui ci lancia accuse gratuite e infondate. Non siamo più disposti a fare, come negli ultimi sei anni, i donatori di sangue-. I comunisti, incalza Pepe. hanno sempre rifiutato la nostra collaborazione. Sulla famosa delibera non ci hanno mai consultati, cosi come hanno sempre deciso di testa loro per gli atti amministrativi. A rifiutare l'accordo sono loro e se le cose non cambiano non ci si aspetti un voto tecnico da parte nostra. Dopo quanto è avvenuto martedì scorso in Consiglio, Valenzi non ha una maggioranza per governare. Ne prenda atto traendo le conseguenze...-. — Accusate il pei di ignorarvi, di essere scavalcati nelle commissioni, negli organismi consiliari. I vostri rapporti con la giunta sono pessimi. E i proclami di disponibilità che lanciate? 'Vogliamo collaborare in ogni modo alla ricostruzione della città, contribuire alla sua ripresa, al suo riscatto-. — Riportando i comunisti all'opposizione? •L'attuale coalizione si è sfaldata. Se sarà impossibile ricucirla, la giunta rimetta il mandato e si apra subito un dibattito per ricostituire una maggioranza stabile-. Nello scontro tra de e pei, partiti laici e socialisti tentano in qualche modo di sbloccare l'attuale impasse. « Bisogno garantire la governabilità di Napoli-, ripete il vicesindaco Di Donato (psi). Intanto i comunisti mobilitano l'elettorato. E non a caso, ieri sera, in piazza Matteotti, per parlare alla «base» riunita, su come •affrontare la ricostruzione- è venuto uno dei dirigenti più prestigiosi. Pietro Ingrao. Giuseppe Fedi

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