Favorevoli le reazioni tra i democristiani all'avvertimento-richiamo di padre Sorge di Lamberto Furno

Favorevoli le reazioni tra i democristiani all'avvertimento-richiamo di padre Sorge «La de cambi, se non vuole scomparire o vedere nascere un altro partito di cattolici» Favorevoli le reazioni tra i democristiani all'avvertimento-richiamo di padre Sorge ROMA — La de è in movimento dopo il nuovo sasso lanciato da padre Bartolomeo Sorge poche settimane prima dell'assemblea nazionale che dovrebbe definire una serie di iniziative del partito. «O la de si rinnova sul serio — ha detto Sorge —e si merita il consenso su un progetto valido, oppure rischia un inarrestabile declino e potrebbe esser sostituita da un nuovo partito d'ispirazione cristiana». L'avvertimento era caduto l'altro ieri alla fine della relazione introduttiva del seminario sulla 'ricomposizione dell'area cattolica», organizzato a Roma dall'Istituto «Jacques Maritain». L'autorevole gesuita, che dirige Civiltà Cattolica, si era più volte richiamato a passi di papa Wojtyla, del quale è ascoltato consigliere, forse per far capire che rispecchiava orientamenti precisi (un mese fa, Giovanni Paolo IT ricevette Piccoli per due ore. segretamente). Quali effetti sta provocando questo ripetuto richiamo di Sorge? Tn passato, era intervenuto altre volte a spronare la de su una linea che s'identificava in concreto con quella «terza fase- proposta da Moro, poi da Zaccagnini: rinnovamento ridia de e confronto con gli altri partiti, specialmente con il pei. Una linea ora accantonata con la scelta d'una diversa coalizione, imperniata sul psi. Il discorso di Sorge è articolato e complesso Parte dal mutamento post-conciliare del mondo ecclesiale italiano; sottolinea l'insistenza di papa Wojtyla perchè la Chiesa in Italia sia «forza sociale»; constata la fine dell'unit?1 politica dei cattolici, e chiede una diversa formazione culturale dei cattolici. Frutto di queste radici dovrebbe essere, appunto, la «ricomposizione cattolica». «Non è neo-integrismo — precisa Sorge — ma dialogo con tutte le culture». . . Gerardo Bianco, presidente dei deputati de non ha dubbi: «Sono in tutto d'accordo con padre Sorge. Il problema politico è soprattutto culturale. mentre oggi domina la cultura ideologica. Quanto al cambiare il nome della de. come prospetta padre Sorge, è la stessa proposta che io feci un mese fa al direttivo parlamentare: suggerivo di tornare a chiamare la de "Partito Popolare"». L'on. Paolo Cabras. responsabile del dipartimento cultura e formazione della de. era presente alla relazione di padre Sorge, con il vicesegretario Vittorino Colombo. «E' un invito a ritrovare nella storia dei cattolici democratici una risposta ai problemi della società in trasformazione che chiama la de ad essere un partito di valori e capace di guidare il cambiamento». Quale linea politica rifletterebbe meglio la richiesta di Sorge? «Siamo stimolati a riscoprire il ruolo della de in quella che Moro definì la "terza fase", cioè il rifiuto della subalternità ad altre strategie e del pragmatismo sema prìncipii». . . Lei cosa dice. on. Vito Scalia, che non ha mai condiviso la linea di Moro-Zaccagnini? «Dico che per dare un giudizio esatto dovrei pruna leggere e meditare il discorso. Comunque, l'esistenza per la ac del problema di rinnovarsi è tema tanto usato da non apparire né nuovo né originale. La gente oggi, vuole dalla de una più decisa iniziativa politica: che questo debba essere formulato in un progetto è un metodo valido, ma non indispensabile». Sorge preme perche la de soddisfi le necessita della società e degli stessi cattolici... «L'idoneità della de ad esprimere al meglio le istanze dei cattolici — precisa Scalia — è un problema che riguarda la sua classe dirigente e deve impegnarla in una gara per soddisfare i bisogni della società italiana». L'on. Mario Segni è uno dei nuovi leader a capo del gruppo che si chiama «Nuova Proposta». Risponde: «La richiesta di un forte rinnovamento della de, di ritrovare una nuova tensione morale e un profondo senso dello Stato, corrisponde ad una esigenza indilazionabile. Ma se si pensa — prosegue Segni — a una nuova e più diretta presenza dei cattolici nella vita politica, c'è da chiedersi se ciò non riaprirebbe antiche divisioni e non contrasterebbe proprio con quella esigenza di dialogo oggi così avvertita». TI «no» all'ipotizzato nuovo partito cattolico è chiaro. Sulla prospettiva di un altro partito dei cattolici, delineata da Sorge jualora la de declinasse, ascoltiamo gli onorevoli Andrea Borruso e Publio Fiori. «Poiché padre Sorge ripete i moniti da due anni, — dice Borruso — non possono cadere nel silenzio: altrimenti c'è davvero il rìschio che possa nascere, in tempi lunghi, una alternativa alla de. Abbiamo un'occasione vicina, l'assemblea nazionale de. Non può ridursi a manifestazione di parata. Deve affrontare la modifica dei comportamenti interni e preparare il progetto per gli Anni Ottanta. Noi de dobbiamo stare attenti alla Lega democratica (guidata dal prof. Pietro Scoppola - ndr) che da club d'intellettuali si sta dando strutture di movimento politico, quasi un pre-partito». Fiori: «A quanto ha detto Borruso aggiungo che. di fatto, si pongono le premesse per il secondo partito cat¬ tolico» Lamberto Furno

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