Piloti di tre Paesi insieme a scuola imparano come si guida il «Tornado» di Gianni Bisio
Piloti di tre Paesi insieme a scuola imparano come si guida il «Tornado» A Cottesmore (Gran Bretagna) il corso per il nuovo caccia europeo Piloti di tre Paesi insieme a scuola imparano come si guida il «Tornado» Sono italiani, inglesi e tedeschi - Nel 1982 il velivolo entrerà in funzione al 154° gruppo di Ghedi (Brescia) - Per cento esemplari del caccia l'Italia spenderà 3 mila miliardi in 16 anni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE COTTESMORE (Gran Bretagna) — Saranno addestrati nella stessa base aerea britannica dove partirono le ondate di Dakota e di alianti impiegati nel trasporto truppe nel D Day (4 giugno 1944) gli equipaggi italiani, tedeschi e inglesi del «Tornado», il caccia multiruolo realizzato in collaborazione da Messerschmitt, British Aerospace e Aeritalia (che lo costruisce nei suoi stabilimenti di Torino). E, come in simbiosi è costruito questo aereo (unico esemplare di velivolo concepito fin dal progetto da tre nazioni che hanno lavorato integrandosi a vicenda) cosi da oggi si «fabbricano» insieme a scuola gli uomini che lo dovranno far volare: italiani, inglesi e tedeschi. A Cottesmore. nel Leiceshire, a duecento chilometri a Nord di Londra, nella base aerea della Raf, si stanno formando gl'istruttori: nella prossima estate incominceranno ad essere addestrati qui piloti e navigatori (più precisamente «operatori di sistema») che costituiranno i primi reparti operativi dotati del nuovo velivolo, a cominciare dal 154" Gruppo cacciabombardieri di Ghedi, presso Brescia, dove è prevista l'entrata in funzione nel 1982. Si tratterà sempre di un addestramento all'insegna della «trinazionalità» e della integrazione fra le tre forze aeree. In altre parole, è possibile che un istruttore tedesco addestri un allievo della Raf su un ve- livolo italiano, aumentando cosi il grado d'integrazione tra i gruppi operativi dei tre Paesi ed incrementando l'efficacia globale della Nato. Specialisti della Raf. della Luftwaffe e della nostra Aeronautica vivono insieme collaborando in questa base rimodernata appositamente per il «Tornado». I corsi sono stati inaugurati ufficialmente ieri (ma erano iniziati il 5 gennaio) alla presenza dei capi di Stato Maggiore dell'aeronautica dei tre Paesi impegnati nell'operazione. Come ha sottolineato il gen. Bartolucci, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica italiana, «l'integrazione totale e la standardizzazione dell'addestramento costituiran¬ no il veicolo più efficace per un interscambio di conoscenze, di esperienze e per la rapida soluzione dei problemi di comune interesse-. Il «Tornado» sarà in servizio nelle tre aeronautiche e nella Marina militare tedesca fino all'inizio del prossimo secolo: la sua vita è prevista, infatti, in venticinque anni. Se ne stanno costruendo attualmente due versioni, una d'attacco e interdizione aerea ed una da difesa, adottata soltanto dalla Raf. Sono 809 i velivoli dei quali è già prevista la costruzione: 385 per la Raf, 212 per la Luftwaffe, 112 per la Marina tedesca e 100 per la nostra Aeronautica. L'Italia spenderà in totale tremila miliardi in 16 anni per dotarsi entro il 1986 di cento esemplari di questo moder nissimo caccia, con una capacità bellica quattro volte superiore all'attuale «P 104 S». Non è soltanto importante, infatti, la dotazione di armi, ma lo sono soprattutto i sistemi di guida e di guerra elettronica. Sono cointeressate nel programma di produzione del «Tornado» circa cinquecento società in tutta l'Europa, con un totale di 70 mila dipendenti. Ciascun Paese co struirà gli aerei per soddisfare le proprie esigenze — a Warton, Manching e Torino — usando componenti fabbricati dai suoi partners. La base addestrativa di Cottesmore formerà circa 170 equipaggi all'anno con una spesa prevista per l'Italia di 25 miliardi. Gianni Bisio
Persone citate: Bartolucci, Raf
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