Reagan deciso a contrastare Cuba nei Caraibi e in America Centrale

Reagan deciso a contrastare Cuba nei Caraibi e in America Centrale Nuova strategia annunciata al leader della Giamaica, Seaga Reagan deciso a contrastare Cuba nei Caraibi e in America Centrale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A una settimana dall'insediamento di Reagan alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno avviato un'energica politica di stabilizzazione dell'America Centrale e dei Caraibi. Martedì, il presidente ha ricevuto, primo fra i leader stranieri, il giamaicano Seaga, anticipandogli «una strategia di collaborazione e assistenza» nella regione. E ieri, nel corso della sua conferenza stampa, il segretario di Stato. Haig. ha affermato che la superpotenza «non resterà insensibile agli avvenimenti caraibici e centroamericani», indicando che. come passo iniziale, potrebbe aumentare gli aiuti militari al Salvador. Rispetto alla politica del\'«attenzione senza interferenza» di Carter, il cambiamento è notevole, ed è motivato dalla convinzione di Reagan e di Haig che dietro le rivolte nell'area vi sia l'Urss. Nel discorso al banchetto in onore di Seaga. il presidente è stato esplicito: «Siamo preoccupati — ha detto — per gli eventi nei Caraibi e nell'America Centrale, e per l'instabilità causata da forze esterne». Reagan ha sottolineato che l'area ha una grande importanza strategica per gli Stati Uniti: vi passano infatti le rotte del petrolio dell'Opec. Seaga. che il 30 ottobre scorso ha battuto alle urne Manley, al potere da otto anni, e legato al regime castrista, ha insistito sull'urgenza delle iniziative Usa. Il premier ha affermato che «responsione cubana va contenuta a qualsiasi prezzo». Ricordando che negli ultimi anni il castrismo è stato sconfitto in libere elezioni in sei degli undici Stati dei Caraibi. ha ammonito: «Il suo rovescio è solo temporaneo. Cuba sta aspettando i nostri errori e i vostri segni di debolezza. Ha almeno un'altra base nella regione». Il leader giamaicano si è qui riferito a Grenada. dove i cubani stanno costruendo un gigantesco aeroporto, che secondo il Pentagono sarà destinato a usi militari, forse per jet sovietici. Ha fatto capire di temere golpe negli Stati più deboli. Per contenere il castrismo, ha continuato, gli Stati Uniti dovranno adottare una politica di ingenti aiuti economici, di esportazione di tecnologie, di investimenti di capitali. Nel quadro di questo nuovo attivismo verso i Caraibi e l'America Centrale, il segretario di Stato ha convocato a Washington alcuni degli ambasciatori statunitensi nella zona. Le consultazioni principali sono state quelle con l'ambasciatore a San Salvador, White. Secondo la Cia, nella Repubblica centroamericana operano non solo guerriglieri cubani e salvadoregni, ma anche «consiglieri militari, del Fronte per la liberazione della Palestina. Le armi in dotazione ai ribelli sarebbero di provenienza sovietica. Di qui la possibilità che la Giunta salvadoregna venga ulteriormente riarmata. Il principio della destabilizzazione ha destato critiche immediate in alcuni Paesi dei Caraibi e del Centroamerica, in particolare il Messico. Nel timore che preluda a un intervento più diretto degli Stati Uniti, questi Paesi hanno impostato una mediazione tra la Giunta del Salvador e il Fronte rivoluzionario democratico. e, t..

Persone citate: Haig, Manley, Reagan