Avevano la base a Torino i truffatori che sbancavano il Casinò sanremese?
Avevano la base a Torino i truffatori che sbancavano il Casinò sanremese? Le indagini dopo rirruzione della polizia in un alloggio di via Cigna Avevano la base a Torino i truffatori che sbancavano il Casinò sanremese? Sequestrati mazzi di carte e fiches in casa dell'uomo finito in carcere - E' solo un appassionato del gioco o la mente dell'organizzazione? - Controlli sui molti nomi di una agenda Secondo la polizia di Sanremo, in via Cigna 64, nella casa di Italo Sepede (uno dei 48 arrestati per la colossale truffa al Casinò), avrebbe avuto sede una vera e propria •scuola per bari*. In quell'alloggio, cioè, al quinto piano di un recente stabile, si sarebbero incontrati di notte giocatori piemontesi e liguri per apprendere, di fronte a tavoli verdi di roulettes clandestine, mille trucchi da usare poi al Casinò. Italo Sepede è stato arrestato martedì mattina. Alle sei in punto gli agenti hanno bussato. E' andata ad aprire la moglie, Liliana: •Dov'è suo marito?* Italo Sepede stava riposando. In altre due stanzette dormivano i figli, Stefano di 13 e Silvia di 19 anni. •Sono entrati due o tre agenti, hanno rovistato in tutto l'appartamento*. Quattro camere, cucina, un ingresso a budello. Nel salotto gli agenti hanno sequestrato mazzi di carte da gioco, nuove e usate, fiches, cambiali, assegni, un'agenda con nomi, numeri di telefono, indirizzi che certamente si riveleranno importanti per le indagini. Tutto il materiale, raccolto in due scatoloni, è stato trasportato a Sanremo, a disposizione della magistra¬ tura. Il Sepede verrà interrogato forse già domani dal giudice che coordina l'inchiesta. Stupore tra i vicini. «Si, qualche volta, alla domenica sera, ricevevano visite, due, tre persone. Ma quasi sempre le stesse: una coppia, una signora anziana*. 'Lui sempre gentile, servizievole. Se lo incontravi mentre rientravi dalla spesa si offriva di portarti la sporta*. • Pensi, una volta mi ha invitata in Liguria, per prendere un po' d'aria buona*. La moglie: 'Siamo sposati da 22 anni. Lui non parla mai del lavoro. Mi dà i soldi per la spesa, per tirare avanti. Io non faccio tante domande*. Poche parole in casa, ma molte galanterie e molto garbo fuori. Tutti lo ricordano -sempre gentile, garbato*. Doti che gli erano rimasti da quando, come venditore, lavorava per una nota ditta di confezioni torinese. Nel '68 apri un bar in corso Emilia 22. che cedette alcuni anni dopo. Poi, ufficialmente, non ha più avuto un lavoro stabile. I parenti: •Recentemente con altri soci aveva comperato un Motel nel Milanese. Viveva di rendita. Almeno pensavamo*. Ma — secondo l'accusa — le rendite gli venivano dalla sua attività poco corretta tra i tavoli verdi di Sanremo. Passione, quella del gioco, che pare abbia sempre avuto. Una sfilza di rapporti, denunce, segnalazioni per gioco d'azzardo, perché sorpreso in questa o quella bisca clandestina. Nel '74, addirittura, si era sospettato tenesse lui stesso una casa da gioco. La moglie si trincera: </o non sapevo, in casa non parlava mai*. Ma quelle carte, quei mazzi sequestrati in casa? «Li usavamo noi, in famiglia. Qualche volta, dopo cena*. •Abbiamo prove concrete — ribattono gli investigatori a Sanremo —. Non è escluso che Sepede avesse un ruolo importante nell'organizzazione. Secondo noi si occupava dell'addestramento di quanti avrebbero poi fatto da spalla ai croupiers nei furti sui tavoli da gioco*. Italo Sepede - La moglie: «Le carte erano per i nostri giochi»
Persone citate: Italo Sepede, Sepede
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