«Le bombe di Milano non collegate alla scarceraiione di un armeno»
«Le bombe di Milano non collegate alla scarceraiione di un armeno» Gli attentati di martedì sera contro due uffici elvetici Si tratta di un terrorista completamente invalido - La Croce Rossa aveva chiesto che fosse rimesso, provvisoriamente, in libertà GINEVRA — Gli attentati di martedì sera a due uffici svizzeri di Milano non avrebbero nulla a che vedere con il rapporto con il quale martedì la Croce rossa chiedeva alle autorità svizzere di liberare provvisoriamente un terrorista armeno ferito in un attentato dell'ottobre scorso. Un portavoce del ministero degli Esteri elvetico a Berna ha detto infatti di dubitare che ci sia una relazione fra i due avvenimenti. -Credo che si tratti solo di una coincidenza — ha aggiunto — ho qualche dubbio che possano metter bombe con questa rapidità.» Sempre martedi il procuratore di Ginevra, Raymond Foex, aveva reso pubblico un rapporto della Croce rossa in cui Ara Alexandre Yenikomishian, il cui processo è stato fissato per il 9 febbraio, viene descritto come •una persona invalida completamente dipendente da altri. La sua rieducazione e il suo adattamento ad un modo di vita completamente differente potrebbero essere molto facilitati dalla libertà provvisoria», aggiungeva il documento. Yenikomishian, durante il fallito attentato il 3 ottobre scorso, aveva perso quasi completamente la vista e la mano sinistra. Gli attentati agli uffici milanesi della compagnia aerea Swissair e dell'ufficio del turismo elvetico sono stati rivendicati da una fantomatica «Organizzazione 3 ottobre», che le autorità ritengono abbia dei legami molto stretti con il cosiddetto «esercito di liberazione armeno per la liberazione dell'Armenia». deontologici della categoria degli erboristi e diversi criteri di scelta delle erbe "tossiche" e con "attività" farmacologica». Queste le controdeduzioni alla circolare Aniasi sulle piante medicinali che l'Associazione nazionale erboristi piante officinali (Anepo) ha presentato al prof. Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico del Ministero della Sanità. • Gli elenchi delle erbe medicinali ammesse al commer¬ a ri " e ti a o e l ¬ cio degli erboristi e di quelle che devono essere vendute solo in farmacia sono stati fatti con uno "stile insolitamente affrettato" per un ministero, specie in un momento in cui l'erboristeria è criticata in modo anomalo e scorretto». Lo ha dichiarato Simone Jozzi, segretario dell'Anepo. L'Associazione, che raccoglie oltre 350 dei 1500 erboristi italiani, si è lamentata di non essere mai stata consultata dal ministero. «Le bombe di Milano non collegate alla scarcerazione di un armeno»
Persone citate: Aniasi, Duilio Poggiolini, Raymond Foex, Simone Jozzi
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