Richiamo di Benvenuto al governo «Non ceda al ricatto dei medici» di Gian Carlo Fossi
Richiamo di Benvenuto al governo «Non ceda al ricatto dei medici» Aniasi convoca i rappresentanti delle Regioni e dei sanitari Richiamo di Benvenuto al governo «Non ceda al ricatto dei medici» «Se accoglierà le richieste, non ci venga a dire che non si possono modificare le aliquote Irpef» - Confermato per la prossima settimana lo sciopero generale, mentre i malati continuano a pagare le visite - Aperte due inchieste giudiziarie ROMA —Un «vertice» tra il ministro della Sanità Aniasi e i sei assessori alla Sanità che costituiscono il «coordinamento regionale» ha avviato ieri ufficialmente un tentativo di soluzione della difficile vertenza desili 80.000 medici di famiglia, chi. da lunedi non assicurano più l'assistenza sanitaria gratuita, ma chiedono ai malati il pagamento delle visite in ambulatorio e a domicilio sulla base delle tariffe minime professionali. Oggi il ministro si incontra con i sei rappresentanti dell'associazione nazionale dei Comuni, domani consulterà il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Parodi e deciderà la convocazione della delegazione pubblica e dei medici per giungere ad un accordo. La mediazione di Aniasi è partita in una atmosfera di notevole tensione. Da ogni parte giungono segnalazioni di inconvenienti e disagi, mentre divampa la polemica tra le confederazioni dei lavoratori e le organizzazioni dei sanitari, si intensificano le contestazioni al governo e alle regioni per la «leggerezza» con cui hanno sottoscritto l'intesa del 31 dicembre, ed in più la Procura della Repubblica di Bologna ha aperto due inchieste sulla situazione creatasi a seguito dell'azione di protesta dei medici. Ulteriori motivi di preoccupazione e di allarme derivano dalla conferma dello sciopero generale dei 40.000 medici ospedalieri per lunedi e martedì, proclamato dal «comitato unitario di lotta», di cui fanno parte l'Associazione nazionale dei primari ospedalieri, la Confederazione italiana dei medici ospedalieri. L'azione di protesta è diretta ad ottenere «/a giusta rivalutasione della retribuzione di tutti i medici negli ospedali*, oltre che a manifestare solidarietà ai medici generici. Il ministro della Sanità vuole bruciare i tempi, ma le difficoltà non sono poche, e di vario genere, a cominciare dalla forte pressione negativa della federazione CgilCisl-Uil. •Il governo — sostiene il segretario generale della Uil. Benvenuto — non deve cedere al ricatto dei medici. Se doves- se cedere, non ci venga a dire che non si possono modificare le aliquote Irpef per i lavoratori dipendenti, che non si possono accogliere le pur giuste richieste di altri lavoratori. Se si cede al ricatto, saltano tutte le certezze*. Benvenuto aggiunge: «Si è deciso di dare gli aumenti ai medici con molta leggerezza. Dissento dal comportamento tenuto dal governo*. Una nota della Uil insiste ulteriormente. »I termini economici e normativi dell'intesa raggiunta e poi rimessa in discussione — afferma la nota — non sono accettabili rispetto alla situazione generale del Paese e dei lavoratori*. Ed ancora, in altra sede, Benvenuto lancia l'ipotesi di precettare i medici, « anche se giuridicamente la precettazione è quasi impossibile*. In polemica con la Uil, la Cisl considera 'inadeguato allo scopo, pericoloso e impraticabile il messaggio reiterato rivolto ai lavoratori a non pagare*. «Cosi — rileva la Cisl — si finisce con lo scaricare sul singolo cittadino tensioni e problemi che invece debbono essere risolti a livello politico e dalle istituzioni del servizio sanitario nazionale. E' invece necesario che le Regioni considerino il passaggio all'assistenza indiretta come una disdetta unilaterale della convenzione nazionale e procedano senz'altro all'azzeramento delle scelte e al ricorso ai medici giovani». Ed è proprio da una organizzazione, alla quale aderiscono molti giovani medici (la confederazione unitaria me¬ dici italiani), che giunge una netta condanna dell'agitazione promossa dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale. La Cumi critica mie inutili e dannose concessioni* ed invita ministro della Sanità e parte pubblica a migliorare la parte normativa della convenzione (medicina di gruppo, formazione, aggiornamento, ma sopratutto servizi di prevenzione, guardia medica e altri rapporti convenzionali, orari). A tutti replica il vice segretario della federazione dei medici di medicina generale. Boni, dichiarando: «/ lavoratori stanno dalla parte dei medici. Ancora una volta la Uil rischia di essere scavalcata dalla base e di fare una brutta figura*. Gian Carlo Fossi
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