Liguria: 10 miliardi i danni degli incendi

Liguria: 10 miliardi i danni degli incendi Divorati dalle fiamme i boschi a Pigna (Imperia) e nel Savonese Liguria: 10 miliardi i danni degli incendi Distrutta, fra l'altro, la splendida pineta demaniale di Monte Ceppo, nel Comune di Baiardo - Ieri, dopo mesi di roghi, il fuoco è quasi interamente cessato ovunque - Centinaia di focolai su tutte le colline della riviera SAVONA — Giornata di tregua, ieri, sul fronte degli incendi boschivi lungo la Riviera ligure di Ponente. Per la prima volta, in quasi due mesi, guardie forestali e vigili del fuoco sono rimasti in caserma. Gli ultimi roghi sono stati domati all'alba quando sia a Pigna (Imperia) che a Stella (Savona), pompieri e forestali hanno posto fine a due focolai di vastissime proporzioni, esplosi ventiquattro ore prima. Anche in questi casi danni di gravità eccezionale sono stati arrecati al patrimonio forestale. A Pigna, in particolare, il fuoco ha devastato una delle ultime pinete dell'Imperiese. Una stupenda foresta che faceva da corona all'antico borgo medioevale. - E'stato un vero peccato- commenta amareggiato il sindaco. Paolo Marin, che ha guidato le squadre di volontari nella dura lotta contro le fiamme. .Se dovesse continuare cosi —sottolineano all'Ispettorato forestale di Imperia — la nostra provincia rimarrebbe in breve tempo senza boschi, senza verde, con tutte le conseguenze di carattere ecologico e territoriale che possono immaginarsi-. Nell'Imperiese, tra il 1" dicembre 1980 ed oggi, si sono sviluppati 174 incendi dei quali settanta a gennaio, che hanno «percorso» (come si di¬ ce in gergo tecnico) una superficie boschiva di oltre un migliaio di ettari. Tra l'altro è andata distrutta la pineta demaniale di Monte Ceppo, in Comune di Boiardo. I danni, complessivamente, superano i dieci miliardi. Ancora più pesante il bilancio degli incendi in provincia di Savona. Oltre duecento i roghi, poco più di duemila gli ettari di bosco distrutti: anche qui. come ad Imperia, le fiamme hanno ridotto in cenere pinete di incomparabile bellezza. Nessuna delle alture retrostanti la Riviera di ponente è rimasta immune dal fuoco: solo la zona dell'Alta Val Bormida è stata risparmiata anche se domenica, per la prima volta, le fiamme hanno raggiunto il verdissimo Comune di Bardineto. Su molte colline, per anni, non nascerà più nulla: percorse ripetutamente dal fuoco sono destinate, senza una appropriata opera di rimboschimento, a ricoprirsi di rovi, a diventare impraticabili. «Non c'è più protezione contro le alluinor:i — osserva il dr. Poggiali capo dell'Ispettorato foreste di Savona — e se dovesse piovere in maniera insistente l'acqua porterebbe ria la terra e scoprirebbe la roccia trasformando quelli che erano rigogliosi boschi in deserti di pietre-. Purtroppo, degli incendi si parla soltanto quando avvengono; poi ci si dimentica delle paure che hanno causato e degli impegni che si sono presi. Alcuni anni fa era stato varato un piano di ricostruzione forestale che prevedeva fasi programmate di interventi. Non è stato fatto nulla come nulla si è fatto per dotare la Regione Liguria di una legge sugli incendi. Si è sempre parlato di prevenzione ma si continuano ad aprire «discariche» comunali che sovente sono la causa degli incendi, mentre molti contadini per ripulire i loro terreni fanno ancora ricorso al fuoco senza tener conto delle condizioni meteorologiche e della vicinanza dei boschi, poi si aggiungono gli incendi dolosi, sempre più numerosi, e quelli dovuti a negligenza ed incuria. Afferma il maggiore Michele Costantini, vicecomandante dei vigili del fuoco: «Assurdo continuare a parlare di autocombustione. Gli incendi sono colposi o dolosi. Nessun'altra ipotesi può considerarsi valida. Bisogna fare della prevenzione, ma anche per questa ci vogliono uomini e mezzi-. E di uomini e mezzi c'è enorme carenza. Basti pensare che le guardie forestali, cui compete combattere gli incendi boschivi (i vigili del fuoco possono intervenire solo se ci sono case o persone in pericolo), in provincia di Savona sono solamente una cinquantina. Eppure è la provincia d'Italia più boscosa: secondo i dati ufficiali, alberi e verde ricoprono (ma ormai non è più cosi), il 68Tt del suo territorio. Ma questa situazione è comune a tutta la Liguria che negli ultimi tre anni ha registrato 6400 incendi boschivi. E in undici anni ha perso centomila ettari di bosco. Nicolò Siri

Persone citate: Boiardo, Michele Costantini, Nicolò Siri, Paolo Marin, Poggiali, Ponente