Pechino di Alain Jacob

Pechino Pechino (Segue dalla l'pagina) govèrno», il presidente scrive^va: «Il fatto che non siano stati giustiziati non significa affatto che i loro crimini non giustifichino la pena capitale; il fatto è che giustiziarli non comporterebbe alcun vantaggio... La storia dimostra che una testa, una volta tagliata, non potrebbe essere rimessa al suo posto; una testa non è come un porro, che ricresce ogni volta che lo si taglia». E' significativo che Deng (senza il cui assenso nulla si sarebbe potuto decidere) abbia applicato a suo modo la dottrina di Mao ritenendo che non ci sarebbe «alcun vantaggio» a giustiziare i suoi nemici, facendone cosi dei martiri e rischiando di esasperare gli oppositori. Che accadrà fra due anni? Jiang Qing non avrà certo la possibilità di esprimersi liberamente. E soltanto per circostanze straordinarie la vedova di Mao potrebbe essere passata per le armi. Jiang sembra dunque destinata, come Zhang Chunqiao. a sprofondare nell'oblio di un ergastolo. Le altre condanne sono di ardua interpretazione, anche perché i documenti pubblicati sinora non accennano assolutamente a circostanze attenuanti. L'unica sorpresa è l'ergastolo per Wang Hongwen. Forse la severità del tribunale si spiega con l'alto incarico del vicepresidente del Comitato Centrale. Yao Wenyuan. ultimo della «banda dei quattro», se l'è cavata con 20 anni di prigione e 5 di interdizione dai pubblici uffici, come se il ruolo di scrivano e propagandista venisse considerato secondario rispetto alle più concrete lotte politiche. Le pene inflitte a Chen Boda. ex segretario politico di Mao. e ai generali accusati di complicità nel «complotto di Lin Biao» variano fra 16 e 18 anni di carcere, con 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Quasi tutti questi imputati sono in carcere da circa 10 anni, che verranno detratti dalla condanna. E' una sentenza piuttosto moderata per uomini accusati di aver tentato di uccidere il presidente del partito. L'accusa non é sicura di se stessa? Oppure si è tentato di non urtare la suscettibilità dei militari, il cui atteggiamento verso il regime è dubbio? Il tribunale speciale istitu. to per giudicare le «due cricche controrivoluzionarie di Lin Biao e Jiang Qing» ha dunque terminato il suo lavoro, non si può certo dire in modo convincente, se lo scopo era dimostrare che la legalità era ripristinata in Cina. In un editoriale pubblicato ieri mattina, il Quotidiano del Popolo ripete che il tribunale non ha giudicato «errori di percorso», ma «crimini controrivoluzionari», esalta la sentenza come •una grande vittoria della legalità socialista» e ne vanta il valore educativo per il popolo. Ma chi crede ancora alla giustizia di un processo nel quale nessun imputato ha potuto citare un testimone o produrre un documento a sua difesa? A Pechino si mostra stupore. Alain Jacob Copyright I a- Monde v per l'Italia I* Stampa

Persone citate: Chen Boda, Jiang Qing, Mao, Wang Hongwen, Zhang Chunqiao

Luoghi citati: Cina, Italia, Pechino