Il «maquillage» finanziario della Sai
Il «maquillage» finanziario della Sai L'amministratore delegato Pianta spiega l'operazione di aumento del capitale Il «maquillage» finanziario della Sai TORINO — La Sai, nell'80, è andata molto bene. La raccolta premi, secondo i primi dati provvisori esaminati dal Consiglio d'amministrazione, ha superato abbondantemente 500 miliardi (contro 409 dell'anno precedente) e le attiviti destinate a copertura delle riserve tecniche sono salite a 715 miliardi (suddivise in 190 per beni immobili, 320 miliardi di titoli a reddito fisso, 120 investiti in titoli a reddito variabile, 85 miliardi depositati in banca). Ma questi non sono i soli dati significativi, esaminati dal consiglio d'amministrazione. Ce ne sono almeno altri due, che meritano di essere sottolineati. Il primo riguarda la creazione di un piccolo impero agricolo; e per questo è stata creata un'apposita socie tr>, la «Saiagricola Spa», controllata al \00% dalla Sai, in cui sono state raccolte le tenute di Montecorona e Antognolla (Perugia) e di Veneria di Lignana (Vercelli) il cui valore è stimato in 22,7 miliardi. La costituzione di questa società, sottolineano alla Sai. ha un obiettivo precise: «Favorire il coordinamento e le integrazioni delle gestioni agricole e zootecniche, la razionalizzazione delle colture e il miglioramento dell'efficienza operativa» delle aziende controllate dalla società assicuratrice. Il secondo dato, forse il più importante, è il varo di una massiccia operazione finanziaria, decisa nel luglio dello scorso anno e autorizzata dal Tesoro soltanto la vigilia di Natale, che far?1 quasi triplicare il capitale Sai, dagli attuali 5,4 miliardi a 16,4, e permetter*: alla società assicuratrice di dar vita a un profondo «maquillage» finanziario dopo la gestione Ursini. In pratica saranno emesse 5,4 milioni di azioni ordinarie e altrettante azioni privilegiate, tutte da mille lire di valore nominale, con godimento 1 maggio 1981. L'offerta delle nuove azioni avverrà alla pari, nella misura di una ordinaria e una privilegiata ogni vecchia azione posseduta. I titoli privilegiati pero, che sono la vera novit* Sai, potranno essere convertiti in azioni ordinarie tra il 1 luglio il 31 dicembre di quest'anno. TI diritto di opzione, dice invece una nota della Sai. deve «essere esercitato nel periodo dal 18 febbraio al 20 marzo 1981, mediante la consegna delle cedole n. 17 per le nuove azioni ordinarie e n. 18 per le azioni privilegiate e/o dei buoni rappresentativi dei diritti di opzione e con il versamento contestuale di ogni azione sottoscritta». Alla Sai precisano anche che «detto periodo di opzione è prorogato al ?7 marzo 1981 per gli azionisti residenti all'estero- e che i diritti «relativi alle azioni non sottoscritte in fase di esercizio del diritto di opzione saranno offerti in Borsa». L'integrale operazione del capitale, comunque, sari* «garantita dal sindacato di controllo tramite il Credito Commerciale di Milano e la Rothschild Bank di Zurigo». Ciò mette fine alla ridda di ipotesi, circolate recentemente negli ambienti finanziari, secondo cui le autorità creditizie avrebbero esitato a dare il disco verde all'operazione in attesa di chiarire il ruolo di Raffaele Ursini, fino a ieri il pin grosso azionista di maggioranza dopo aver ceduto parte del proprio pacchetto (c'è chi parla del 10%) all'Ttalcasse. Il sindacato di controllo, infatti, secondo le ultime informazioni è piuttosto solido (il 23,4<^ è in mano ai Rothschild, il resto diviso tra due finanziarie italiane, la Premofin e la Pinetra) e controlla il 47,5^ del pacchetto Sai. A Enrico Pianta. amministratore delegato e direttore generale della Sai, abbiamo rivolto in proposito alcune domande. — Dottor Pianta, anzitutto perché questo aumento di capitale, da 5,4 a 16,2 miliardi? «Per migliorare il rapporto tra capitale sociale e capitale netto. Rapporto che è oggi del 7,4% (5,4 miliardi contro 71,2) mentre domani sarà del 19,8%. E poi per un consolidamento patrimoniale della società, che consentirà un adeguamento dei mezzi propri ai crescenti fabbisogni futuri del margine di solvibilità. Infine, per anticipare il termine per l'integrale applicazione alle disposizioni di legge, riguardanti la copertura delle riserve tecniche, senza attendere la scadenza massima consentita che è il 1985». — Ciò vuol dire che la Sai è davvero in piena espansione? ■/ buoni risultati commerciali del 1980 testimoniano anche il gradimento che la clientela ha riservato ai nuovi prodotti lanciati dalla Sai, quali la "Medica", assicurazione che integra il servizio sanitario nazionale, la assicurazione globale "Auto prima" e l'ultima nata, la polizza "Vita Press", con partecipazione agli utili». — A questo punto, qual è la politica Sai negli investimenti? «La composizione degli investimenti, a fine '80, a copertura delle riserve tecniche, evidenzia la politica della società tendente ad ottimizzare in modo equilibrato la redditività con la tutela e il consolidamento dei valori esistenti». Cesare Roccati
Persone citate: Cesare Roccati, Pianta, Raffaele Ursini, Rothschild, Ursini
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