E' ucciso nella sala corse a Roma davanti a centinaia di persone

E' ucciso nella sala corse a Roma davanti a centinaia di persone E' ucciso nella sala corse a Roma davanti a centinaia di persone La vittima, 38 anni, era conosciuta nell'ambiente come «Orazietto» - Un killer lo ha fulminato con sei rivoltellate, poi è fuggito DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Ancora un omicidio, il quarto negli ultimi anni, maturato nel giro delle scommesse clandestine: Orazio Benedetti. 38 anni, è stato assassinato nella sala-corse di via Rubicone, al quartiere Trieste, di fronte a centinaia di persone richiamate, come ogni venerdì, dall'appuntamento con la corsa Tris. Un uomo basso, magro, vestito completamente di scuro (cappotto, berretto e occhiali neri) si è avvicinato a Benedetti e gli ha scaricato addosso l'intero caricatore di una P. 38. Due proiettili hanno mancato il bersaglio, gli altri quattro hanno raggiunto la vittima a una gamba e al torace. Benedetti, conosciuto nell'ambiente come «Orazietto», non è morto subito. Ha cercato, anzi, di inseguire l'assassino ma. fatti pochi passi, si è accasciato: accompagnato al Policlinico con un'auto di passaggio è spirato dopo poche ore. Del killer nessuna traccia: dopo aver fatto fuoco, si è allontanato a piedi. Nessuno dei presenti ha avuto il tempo di intervenire: le stesse descrizioni fatte dai testimoni pare non concordino fra loro. Nell'auto di «Orazietto». parcheggiata a poca distanza, la polizia ha trovato tre bustine di cocaina, la droga tipica delle classi agiate e dei malavitosi. Ma gli inquirenti hanno indirizzato le indagini nel campo del gioco d'azzardo e delle scommesse clandestine. Nel giro degli allibratori, infatti, «Orazietto» era conosciuto da anni, fin dai tempi della sua amicizia con Umberto Cappellari. uno dei boss delle scommesse legate alle corse dei cavalli. In quello stesso periodo a capo di un altro clan di allibratori clandestini c'era anche Ettore Tabarrani. che nell'ottobre 1975 venne assassinato nel suo negozio di antiquario in via dei Coronari. La polizia, per quell'omicidio, accusò Cappellari. ma la vendetta lo raggiunse prima della giustizia. Il 14 novembre '75. Cappellari fu ucciso a colpi di pistola in un'officina mecca- nica di via Ponte della Scafa, a Fiumicino. L'attività delle scommesse mette in movimento, soprattutto negli ippodromi di Tor di Valle e delle Capannelle. centinaia di milioni. Attorno a questa torta gigantesca la mala romana si dà battaglia da sempre e spesso è costretta a scendere in campo contro gruppi che. arrivando da altre «piazze», cercano di conquistare quote del mercato clandestino locale. Accadde cosi che la sera del 26 luglio, proprio a Tor di Valle, venne eliminato Franco Nicolini. detto «Franco er criminale». Del delitto si accusa un clan di allibratori napoletani che da Agnano erano giunti in forze per conquistarsi un posto negli ippodromi romani. Nicolini che. con Orazio Benedetti, era stato uno dei più fedeli gregari di Cappellari. fu trucidato a colpi di arma da fuoco da alcuni killer nel parcheggio di Tor di Valle mentre stava salendo sulla sua «Mercedes». Boss incrontrastato, «picchettaro» capace all'occorrenza di truccare le corse per aiutare qualche scommessa più grossa o per danneggiarla, Nicolini, o per meglio dire il suo assassinio, segnò anche l'inizio della guerra fra gang di città diverse: specialmente fra la mala romana e la camorra napoletana. Anche per «Orazietto» il killer è venuto da fuori?

Luoghi citati: Roma, Scafa