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Colombo da ieri al Cairo nuovi scarniti con l'Egitto Due giorni di colloqui con Sadat e Kamal Hassan Ali Colombo da ieri al Cairo nuovi scarniti con l'Egitto L'Italia occupa il terzo posto tra i Paesi fornitori - Cotone e petrolio in cambio di macchinari - Il problema del Medio Oriente TL CATRO — A due anni dalla visita di Andreotti e Forlani, il ministro degli Esteri Colombo è giunto ieri sera nella capitale egiziana per incontrare il presidente Anwar Sadat. Tn due giornate, che si preannunciano intense, Colombo avr* colloqui anche con il vice «premier» e ministro degli Esteri Kamal Hassan Ali e con il presidente dell'Assemblea del popolo Sufi Abu Taleb. La situazione mediorientale di fronte alla nuova amministrazione americana e i rapporti all'interno del mondo arabo saranno i temi dei colloqui politici. Ma non meno importanti e certamente di pi'i immediato effetto saranno le conversazioni sulle questioni economiche e commerciali, che il nostro ministro degli Esteri ha in programma con il vice «premier» Puad Mohiaddin. Tanto pi" che contempora¬ neamente il responsabile per gli affari economici e finanziari del governo del Cairo, Abdel Razzek Meguid arriva a Roma, dove domani ha appuntamento con il presidente del Consiglio, Forlani, e con il ministro per il Commercio Estero, Manca. L'Ttalia è il miglior cliente dell'Egitto ed occupa il terzo posto tra i suoi paesi fornitori. Sette milioni di tonnellate di petrolio all'anno, il 7 per cento del nostro fabbisogno, provengono dai giacimenti del Sinai (contro il 5 per cento che importiamo dal Venezuela, tanto per fare un raffronto). Dagli egiziani acquistiamo anche la maggior parte del cotone necessario alle nostre industrie tessili. Mentre vendiamo loro manufatti e macchinari. TI saldo dell'interscambio è per'» negativo per l'Italia: compriamo pi'"i di quanto riusciamo a vendere per circa 600 miliardi l'anno. Per acquistare di pi'"i e riequilibrare la bilancia, il governo del Cairo chiede il pronto rifinanziamento della linea di credito italiana per l'esportazione, cioè 40 milioni di dollari, pi»'i un prestito di altri 60. Livio Zanotti