Continuano a cercare in Val Camonica la vita dell'uomo di diecimila anni fa di Manuel Vigliani

Continuano a cercare in Val Camonica la vita dell'uomo di diecimila anni fa A Capodiponte scienziati e studenti di tutto il mondo Continuano a cercare in Val Camonica la vita dell'uomo di diecimila anni fa BRESCIA — A Capodiponte. in Val Camonica. esiste un parco di incisioni rupestri che costituisce una testimonianza di preistoria tra le più importanti del mondo. Un anno fa. le incisioni sono state inserite, primo titolo del genere per l'Italia, nell'elenco mondiale del patrimonio culturale dell'Unesco. In tal modo si è istituzionalizzato un inoppugnabile dato di fatto: e cioè che la Valle Camonica rappresenta una delle aree geografiche del globo in cui più preziose e abbondanti sono le testimonianze del passato della civiltà dell'uomo. Le vicende umane rivelate dalle scoperte della Valle Camonica permettono, infatti, di sezionare dieci millenni del cuore dell'Europa. Elemento essenziale di questa ricerca sono state le incisioni rupestri: dalle gambe dei soggetti raffigurati nei vari periodi, dai cambiamenti riscontrati nei concetti delle composizioni, si risale alle motivazioni, come dire dall'effetto alla causa. E cioè dalla figura alla mano che ha tracciato queste immagini e al suo gesto, e da questi alla mente che le ha concepite, all'habitat sociale, economico, politico e storico. • A promuovere la ricerca, la scoperta, la valorizzazione di questo incomparabile patrimonio, è stato uno studioso di fama internazionale, il prof. Emmanuel Anati, che ha fondato e presiede il Centro Camuno di Studi Preistorici. A cura di questo Centro è stato recentemente pubblicato un nuovo volume, autore lo stesso Anati, intitolato: « Val Camonica: diecimila anni di storia» che costituisce un punto di riferimento fondamentale per gli studiosi di questa appassionante materia. L'individuazione e il recupero dei graffiti attira a Capodiponte schiere di giovani, che lavorano in sezioni di studio e frequentano in loco corsi di arte rupestre integrati da esercitazioni pratiche sul terreno. La campagna di ricerche ha carattere interdisciplinare: vi collaborano cioè archeologi, paleontologi, antropologi, ecologi, geologi, paleobotanici e ricercatori di altre discipline. Cosi le nuove scoperte arricchiscono continuamente il già cospicuo patrimonio archeologico della Val Camonica. una singolare val¬ le alpina che non cessa di mostrarsi una inesauribile miniera di reperti e una zona fondamentale per lo studio della evoluzione umana. Basti dire che complessivamente le ricerche effettuate nel comune di Capodiponte e in quelli limitrofi di Ceto. Breno, Cimbergo e Paspardo. hanno fruttato oltre duemila incisioni rupestri e resti di insediamenti neolitici, calcolitici e dell'età del bronzo. Ora questi parchi di rocce istoriate costituiscono anche una grossa attrattiva turistica. Lo scorso anno l'affluenza dei visitatori ha superato le 150 mila presenze. Soltanto nel trimestre marzo—maggio, periodo di punta delle gite scolastiche, sono giunti a Capodiponte 850 pullman che hanno recato oltre 35 mila persone ripartite in 540 comitive. L'apporto finanziario di questi ospiti, che provengono da varie città italiane del Centro—Nord, è stato calcolato intorno ai 200 milioni. Cosi il parco delle incisioni, oltre ad essere stimolo e attrattiva per gli studiosi, è destinato a costituire un richiamo turistico. E' previsto che nel prossimo futuro il numero dei visitatori andrà aumentando. Per questo, mentre da un lato si vuol dare il massimo di divulgazione alle ricerche del Centro, dall'altro si potenziano le infrastrutture in modo da offrire ai visitatori la recettività più adeguata. Manuel Vigliani

Persone citate: Anati, Emmanuel Anati

Luoghi citati: Breno, Brescia, Capodiponte, Ceto, Cimbergo, Europa, Italia, Paspardo