Per l'81 la Fiat prevede «crescita zero» la ripresa si consoliderà solo nel 1982

Per l'81 la Fiat prevede «crescita zero» la ripresa si consoliderà solo nel 1982 Investimenti, produzione, occupati; analisi del gruppo, settore per settore Per l'81 la Fiat prevede «crescita zero» la ripresa si consoliderà solo nel 1982 TORINO — Dopo la lettera del presidente Giovanni Agnelli agli azionisti, di cui riportiamo ampi stralci in prima pagina, il «Notiziario», prima di dare in dettaglio i dati dei singoli settori in cui si articola il gruppo Fiat, esamina la situazione economica nel 1980 in Italia e nel mondo. Per il nostro Paese — riporta il «Notiziario» — è proseguita l'incertezza nella conduzione della politica economica. L'Italia ha cosi registrato nel 1980 tassi di crescita superiori a quelli di altri Paesi Ocse al prezzo, però, di una forte accelerazione dell'inflazione (oltre 21 per cento su media annua) e di un deterioramento della bilancia commerciale che avrà un deficit annuale superiore ai 18 mila miliardi di lire. In queste condizioni — prosegue il «Notiziario» — una ripresa della domanda nel 1981 difficilmente riuscirà a riportare i livelli di attività al di sopra della media '80 e quindi una ipotesi di 'Crescita zero» appare oggi la più probabile per il 1981. La principale incognita per l'anno in corso riguarda le esportazioni che, nel 1980, per la prima volta dal 1952, hanno registrato una forte flessione (5 per cento circa), risultato tanto più sorprendente in quanto la crescita dei mercati di sbocco delle esportazioni delle merci italiane è stata intorno al 7 per cento. Per questo — prosegue il «Notiziario» — il processo di ripresa verrebbe consolidato solo nel corso del prossimo anno. Anche su scala mondiale le prospettive per il 1981 appaiono incerte e il rischio principale consiste in nuovi aumenti dei prezzi petroliferi. Inoltre la presenza di elevati disavanzi nella bilancia dei pagamenti in tutti i Paesi Ocse ad eccezione degli Usa. e le difficoltà di riportare l'inflazione al di sotto delle due cifre inducono a ritenere scarsamente probabile una ripresa nel corso dell'anno. Il «Notiziario» riporta, quindi, i principali risultati del Gruppo, analizzandoli settore per settore. Oltre all'aumento del fatturato, i dati globali più significativi riguardano investimenti e occupazione. Gli investimenti sono passati da 962 miliardi nel '79 a 935 miliardi. Si tratta di investimenti in capitale fisso (impianti) e non sono pertanto comprese tutte le ingenti spese (centinaia di miliardi l'anno) per la ricerca e lo sviluppo. I dipendenti di tutti gli stabilimenti Fiat nel mondo sono scesi da 357.836 a 345.067 poiché, soprattutto negli stabilimenti auto, è stato bloccato il turn-over per la crisi del settore. Ed ecco i dati principali dei singoli settori: AUTOMOBILI — Il fatturato è stato di 8.540 miliardi (7.115 nel 1979). La produzione negli stabilimenti Fiat in Italia è stata di 1.278.000 autoveicoli, con una flessione del 2.4 per cento sul '79. In Italia sono stati venduti 933.800 vetture e veicoli commerciali Fiat, Lancia e Autobianchi contro 767.800 del 1979. La quota di penetrazione del gruppo in Italia è stata del 51.6 per cento contro 50,3 nel 1979. All'estero la Fiat ha risentito fortemente della crisi generale del mercato e della forte avanzata delle Case giapponesi. Complessivamente le esportazioni si sono ridotte del 20 per cento sul '79. attestandosi su 458.000 unità. I buoni risultati in Italia hanno più che compensato, in termi- ni di penetrazione, il calo delle vendite all'estero: la quota Fiat in Europa è passata dall'11,4 al 12,8 per cento del 1980. collocandosi al secondo posto assoluto. Dal punto di vista gestionale il 1980 non potrà chiudersi con risultati migliori del '79. Le azioni di riduzione degli stock e il deliberato aumento di capitale di 500 miliardi di lire consentiranno nel 1981 un miglioramento della posizione finanziaria del settore. Agnelli nella lettera agli azionisti precisa che «nell'anno trascorso, alle difficoltà connesse con la recessione economica mondiale si sono aggiunte, per il Gruppo Fiat, quelle specifiche derivanti dalla situazione di crisi di due settori di importanza vitale: l'automobile e la siderurgia. Le difficoltà di ordine esterno non ci hanno permesso di cogliere, in tali settori, quei risultati positwi che le nostre strategie e le nostre realizzazioni aziendali avrebbero consentito-. A proposito della Fiat Auto Agnelli afferma che «lo straordinario successo dei nuovi modelli Panda. Delta e Ritmo diesel, la cospicua avanzata sul mercato italiano, le profonde azioni di ricupero d'efficienza non sono sta- ti sufficienti a controbattere la brusca caduta delle esportazioni. Su mercati in contrazione, oltre all'aggressività giapponese occorre scontare una possibilità di competere, che si fa ogni giorno più difficile a causa del troppo elevato tasso d'inflazione interno, in un sistema di cambi condizionato dall'appartenenza allo Sme». La Fiat, nel settore auto, ha risentito delle molte difficoltà che nel 1980 si sono abbattute sull'industria automobilistica mondiale e che hanno comportato decine di migliaia di licenziamenti in tutto il mondo, pesanti passivi nei bilanci, lente agonie di parecchie industrie del settore. VEICOLI INDUSTRIALI — Il fatturato '80 è stato di 4.080 miliardi contro 3.534 nel '79. La produzione Iveco nel 1980 è stata di 111 mila veicoli industriali con un incremento dell'I per cento sul '79. Anche le vendite hanno registrato un lieve aumento, grazie alla buona tenuta del mercato italiano e al positivo andamento dei mercati extra europei. Negli altri mercati dell'Europa occidentale si è invece registrata una diminuzione della domanda. I programmi impostati consentono di guardare al 1981 con un certo ottimismo. Nonostante non sia prevista una ripresa del mercato, i risultati economici dovrebbero sostanzialmente migliorare. TRATTORI AGRICOLI — In un anno di congiuntura sfavorevole le vendite di Fiat Trattori sono state inferiori a quelle del '79 per i trattori completi (60.058 contro 64.287). mentre notevolmente superiori sono risultate le spedizioni all'estero di serie smontate destinate ai montaggi locali (16.000 circa contro 9.800) La Fiat Trattori si è confermata al primo posto in Europa per immatricolazioni. MACCHINE MOVIMENTO TERRA — Le vendite di Fiat-Allis hanno raggiunto 9.830 unità contro 10.053 del 1979. Il mercato statunitense si è mantenuto su livelli piuttosto bassi, in Europa si è avuta una sostanziale stasi del mercato. In Italia si è registrata una buona tenuta del mercato con un'ottima rispondenza per tutte le linee di prodotto. I risultati del 1980 sono stati comunque positivi per le attività europee, con un buon ricupero sul 1979. negativi per quelle nordamericane. SIDERURGIA — Il fatturato è stato di 1.695 miliardi di lire (1.426 miliardi nel 1979). La caduta della domanda di acciaio a livello europeo ha portato la Cee a dichiarare la crisi del settore e ad applicare drastici contenimenti della produzione. Per quanto riguarda la Teksid i risultati del periodo gennaio-luglio sono stati positivi, mentre da settembre si è avuta un'inversione di tendenza. L'andamento anomalo dell'ultima parte del 1980 ha praticamente annullato gli utili registrati nella prima parte dell'anno. Il risultato è comunque migliore rispetto a quello del precedente esercizio. COMPONENTI — Il fatturato è stato di 1.780 miliardi di lire (1.454 nel 1979). La situazione di mercato si è presentata diversamente a seconda delle attività in cui è impegnato il settore e gli andamenti sono stati difformi nel corso dell'anno. La redditività del settore, pur sempre su buoni livelli, ha subito una contrazione ' in seguito alla crisi dell'automobile. MACCHINE UTENSILI E SISTEMI DI PRODUZIONE — Nonostante la crisi internazionale dell'industria dell'autoveicolo, le società del settore sono riuscite a rigenerare il loro portafoglio ordini che al 31 dicembre 1980 ammonta complessivamente a 400 miliardi di lire di cui oltre il 70 per cento all'estero. Tra i più importanti contratti acquisiti, da segnalare la fornitura di impianti Robogate alla General Motor Usa. INGEGNERIA CIVILE E TERRITORIO — Il fatturato è stato di 1.356 miliardi di lire (995 miliardi nel 1979). Le società di costruzione hanno ancora conseguito buoni successi acquisendo un ammontare record di nuovi contratti, per oltre 1.500 milioni di dollari. ENERGIA — Nel campo dei motori aeronautici e civili è da segnalare l'importante successo ottenuto con l'acquisizione da parte della jointventure Fiat Aviazione. Pratt & Whitney. Mtu dell'ordinazione di motori per equipaggiare i nuovi velivoli Boeing 757. La Fiat Ttg ha in corso di realizzazione numerose centrali turbogas sia in Italia che all'estero. PRODOTTI E SISTEMI FERROVIARI — Il fatturato è stato di 200 miliardi di lire (136 miliardi nel 1979). Le positive realizzazioni del 1980 permetteranno alla Fiat Ferroviaria Savigliano di conseguire risultati favorevoli. TURISMO E TRASPORTI — Il 1980 è stato caratterizzato da una certa stasi subita dal mercato turistico nazionale. Il fatturato del settore è passato dai 72 miliardi del 1979 ai 90 miliardi del 1980. Per le altre società del Gruppo, la Telettra. pur in una situazione operativa molto difficile conferma risultati positivi. La Nebiolo. ha aumentato il proprio fatturato di oltre il 40 per cento. Nono¬ stante questi miglioramenti, il 1980 si chiude ancora in modo negativo. Le Attività Biomediche hanno fatto registrare nel 1980 un incremento di fatturato del 34 per cento rispetto al 1979. E' stata inoltre razionalizzata la presenza della Fiat nel settore editoriale con la costituzione di una nuova società, la Itedi che. ad operazione di trasferimento ultimato, controllerà ^.Editrice La Stampa», la «Publikompass». la «Publihertz». e avrà partecipazioni minoritarie in altre società. Le operazioni eseguite dalla Sava hanno fatto registrare un incremento del 5 per cento. Il Centro Ricerche Fiat ha proseguito nel 1980 le attività di ricerca e sviluppo più avanzate e di maggior contenuto innovativo. Infine la Fidis è stata profondamente trasformata. Nel novembre scorso la società ha infatti attuato l'aumento del proprio capitale sociale da 15 a 125 miliardi di lire. I nuovi mezzi finanziari sono stati utilizzati per acquisire una presenza significativa in alcune tra le aziende di maggiore rilievo del Gruppo Fiat. Come è noto, la Mediobanca ha in corso di emissione un prestito obbligazionario per 250 miliardi di lire, parzialmente convertibile in azioni Fidis a partire dal 1982. r. v.

Persone citate: Giovanni Agnelli, Nebiolo