Caccia ai capi br: erano a Roma D'Urso dirà quale ruolo ebbero?

Caccia ai capi br: erano a Roma D'Urso dirà quale ruolo ebbero? Ricostruiti gli attentati della colonna che agì nella capitale Caccia ai capi br: erano a Roma D'Urso dirà quale ruolo ebbero? C'era anche Mario Moretti le cui sembianze sarebbero cambiate - Al giudice rapito sarà forse fatto ascoltare un nuovo nastro con la voce registrata di Senzani - Identificata la pistola con cui i terroristi spararono a Moro DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Mario Moretti, Enrico Fenzi, Giovanni Senzani, Barbara Balzerani, Antonio Savasta: sono questi i cinque nomi che magistrati e polizia hanno messo in testa al loro elenco di ricercati nella zona di Roma, per il sequestro D'Urso e altre imprese della colonna romana. La loro presenza nella capitale è documentata fino a pochi mesi fa: erano tutti al grande -sum¬ mit» che passerà alla storia del terrorismo come il «vertice di Tor San Lorenzo», negli ultimi giorni di agosto. Inoltre alcune perizie grafiche consegnate ieri ai magistrati provano che documenti trovati nella «base» di via Silvani, scoperta nel maggio scorso, furono scritti di pugno dalla Balzerani. da Moretti. Piccioni (arrestato) e Antonio Savasta. La caccia ai «bonzi sacri», come i brigatisti di rango inferiore chiamano i loro capi, si concentra ancora a Roma. Ma per definire quale ruolo abbiano avuto nel sequestro D'Urso. gli inquirenti hanno stabilito di interrogare molto presto il giudice. Segregato nella villetta di Tre Castagni, sulle pendici dell'Etna e di fronte al mare. Giovanni D'Urso sarà costretto presto a interrompere il suo riposo: infatti o tornerà lui a Roma oppure si muoveranno il sostituto procuratore Sica e il giudice Imposimato e lo andranno a sentire. Gli faranno ascoltare ancora le registrazioni della voce di Giovanni Senzani: oltre ai nastri in possesso della tv. che erano molto vecchi, i magistrati avrebbero adesso anche quelli incisi durante alcune lezioni tenute presso l'Università di Siena. In quello stesso periodo. Senzani insegnava elementi di sociologia agli operai di Prato, nel quadro del «progetto Prato», una iniziativa dell'amministrazione comunale. I carabinieri hanno sequestrato i registri delle presenze di Senzani durante il sequestro di Aldo Moro. Proprio ieri le indagini per ricostruire la storia della colonna romana hanno avuto nuove definitive conferme: sono state infatti depositate le perizie sulle armi trovate nel maggio scorso in quel covo di via Silvani che si rivelò il più importante, per documenti e armi, dopo via Gradoli. E' stato cosi stabilito che la Walter PP K. calibro 9. trovata in quel covo è l'arma con cui fu sparato a Moro, già colpito con il mitra Skorpion. Gli interrogatori dei «pentiti», e soprattutto quello di Ave Petricola. hanno aiutato gli inquirenti a ricostruire le grandi linee della colonna romana. La Petricola però non parla di singoli episodi, di attentati precisi, perché a lei toccava soprattutto il compito di «accompagnatrice» dei vari personaggi che gravitavano su Roma nelle basi affittate. Il raduno di Tor San Lorenzo fu voluto dalla direzione strategica proprio nel tentativo di riorganizzare il gruppo decimato dagli arresti del maggio precedente e dalla scoperta dei covi importanti, come quello di via Silvani. Vi parteciparono 13 o 14 persone, tra cui appunto Mario Moretti, le cui sembianze sembra siano molto cambiate, al punto da rendere del tutto inservibili le vecchie fotografie del capo brigatista. Il sequestro del giudice D'Urso. stabilito forse fin dall'agosto, subì alcuni ritardi: la sparatoria di viale Libia il 22 novembre e il terremoto il giorno successivo avrebbero convinto le Br a rinviare la loro operazionecarceri.

Luoghi citati: Prato, Roma, Siena