Roma: riciclavano il denaro sporco nella busta-paga dei dipendenti

Roma: riciclavano il denaro sporco nella busta-paga dei dipendenti I presunti autori del sequestro di Barbara Piattelli Roma: riciclavano il denaro sporco nella busta-paga dei dipendenti ROMA — Riciclavano il denaro del riscatto di Barbara Piattelli, inserendo le banconote «sporche» nella bustapaga dei propri dipendenti. La manovra veniva attuata dal proprietario di un grosso autosalone all'Eur, Antonino Chillari, 48 anni, e dalla moglie, Marina Fedele, di 39, entrambi arrestati dai carabinieri del nucleo operativo, nel corso delle indagini sul sequestro della giovane figlia del «re della moda» Bruno Piattelli, rapita a Roma sotto la propria abitazione, in viale Tiziano, la sera del 10 gennaio 1980 e rilasciata il 17 dicembre dello stesso anno, nei pressi di' Lamezia Terme, in Calabria, in seguito al pagamento di un ingente riscatto. Chillari, nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, pregiudicato per reati vari, sarebbe stato, secondo le indagini, in contatto con cosche mafiose implicate in sequestri di persona, mentre la moglie, nativa di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, avrebbe collegamenti con la 'ndragheta calabrese, cui i carabinieri attribuiscono la paternità del lungo sequestro della giovane Piattelli. Oltre al Chillari e a Marina Fedele, i carabinieri hanno arrestato tre fratelli e la moglie di uno di essi, tutti con l'imputazione di ricettazione del denaro proveniente dal sequestro Piattelli. Sono Alberto, Carlo e Franco Massei, di 33, 30 e 28 anni, proprietari del negozio di ferramenta di via Ostiense. Le manovre col denaro «sporco» nell'ambito del clan familiare erano dirette, secondo quanto hanno accertato i carabinieri, dal maggiore dei fratelli, Alberto, che si serviva della complicità della giovane moglie, Antonella De Cresce, 21 anni. I coniugi si erano di recente trasferiti dalla casa di via Mario Musco, dove erano rimasti i fratelli del Massei, in una lussuosa villa con parco e piscina a Casal Palocco, in via della Macchia Saponara. Durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati e nei luoghi dove essi svolgevano le loro attività commerciali, i carabinieri hanno sequestrato 40 banconote da 20 mila lire provento del sequestro Piattelli, circa 40 milioni di danaro «pulito», probabilmente già riciclato, 10 mila dollari in travellers cheques, preziosi e gioielli di incerta provenienza, tre tesserini della Guardia di Finanza falsificati. Il riciclaggio del denaro avveniva, secondo le indagini della magistratura e dei carabinieri, attraverso un laborioso giro di movimenti bancari e operazioni commerciali attuati tramite l'autosalone del Chillari e il negozio dei fratelli Massei.

Luoghi citati: Barcellona Pozzo Di Gotto, Calabria, Lamezia Terme, Messina, Polistena, Reggio Calabria, Roma