Il sequestrato Nassisi cambiava assegni postdatati a Turatello

Il sequestrato Nassisi cambiava assegni postdatati a Turatello Vivace udienza al processo contro Faccia d'Angelo Il sequestrato Nassisi cambiava assegni postdatati a Turatello MILANO — Il protagonista dell'udienza di ieri del processo contro Francesco Turatello ed altri venticinque imputati per una serie di sequestri di persona è stato Giorgio Nassisi, padre di Carlo Alberto rapito il 22 aprile del '77 e rilasciato dietro pagamento di 850 milioni di lire. La deposizione di Giorgio Nassisi aveva provocato già nei giorni scorsi grosse reazioni e nell'udienza di ieri il legale di uno iiiiiiliiiiiiiiiiiitiiiliiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiniiìi* degli imputati, Giovanni Scupola, ha addirittura richiesto l'arresto del teste per falsa testimonianza. Il pubblico ministero Della Lucia ha però deciso di non intervenire e l'udienza, durante la quale il presidente, il pubblico ministero e alcuni avvocati hanno dato vita a vivaci scambi di battute, è stata rinviata a lunedi. Nella mattinata è stato ascoltato Turatello che ha spiegato i rapporti che lo hanno legato a Giorgio Nassisi, Secondo la deposizione di Turatello, il Nassisi gli cambiava gli assegni postdatati che riceveva dai giocatori in perdita nelle sue bische. Il pubblico ministero ha chiesto chiarimenti su questo giro d'assegni e Turatello ha spiegato che preferiva incassare subito il denaro, concedendone una certa peicentuale al Nassisi, piuttosto che attendere le scadenze. Turatello ha poi fornito altri particolari sul conto aperto alla Banca Cesare Ponti, tramite Giorgio Nassisi, precisando di essere stato presentato all'istituto di credito da Ferdinando Cattarli, braccio destro di Nassisi, per il quale è stata respinta l'istanza di citazione come teste. Il p. m. nel prosieguo dell'udienza ha chiesto invece la citazione come teste di Oscar Lanzi, procuratore aggiunto della Repubblica, cui Giorgio Nassisi si rivolse, all'epoca del sequestro del figlio, per chiedere consiglio. Su questa istanza i giudici si sono riservati di esprimersi alla ripresa del processo.

Luoghi citati: Milano