Trasporti pubblici: tra 7 giorni autoregolamento per lo sciopero di Marco Tosatti

Trasporti pubblici: tra 7 giorni autoregolamento per lo sciopero Lo hanno deciso ieri le segreterie dei tre sindacati Trasporti pubblici: tra 7 giorni autoregolamento per lo sciopero Dibattito ancora aperto sulle modalità d'entrata in vigore del documento La Cgil vuole un codice valido per tutti - La Cisl contro la disciplina imposta per legge - La Uil propone di inserire le norme nei contratti di lavoro ROMA — Si è risolta con un compromesso la riunione della segreteria confederale in tema di autoregolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici. Entro una decina di giorni le Federazioni delle categorie direttamente interessate al problema metteranno a punto «codici di comportamento», più vincolanti e precisi di quelli già in vigore in alcuni settori. Successivamente la segreteria, sulla base di quanto predisposto dalle Federazioni, elaborerà un codice di autoregolamentazione. Non è escluso un confronto con i sindacati autonomi maggiormente rappresentativi. L'autoregolamentazione deve essere inserita nei contratti, o trovare un suo momento ufficiale in una legge, oppure restare una decisione autonoma dei sindacati? La segreteria non ha dato una risposta precisa alla questione, che vede, all'interno della Federazione, posizioni differenti. Lama, segretario della Cgil, ha illustrato le conclusioni della riunione. «Verificheremo — ha detto — la possibilità di introdurre nei contratti norme per ridurre la microconflittualità, e procedure per la soluzione pacifica delle vertenze. Quello che potrà accadere dopo un periodo di speri¬ mentazione dei codici di comportamento — ha proseguito — è ancora questione aperta fra di noi, e questo anche per quanto riguarda un eventuale utilizzo dello strumento legislativo-. I codici stessi dovranno contenere indicazioni precise su tutta la materia dell'attuazione degli scioperi: chi deve proclamarli, la durata, le modalità dell'agitazione, l'individuazione, all'interno dei singoli settori, dei servizi effettivamente indispensabili, e come tali da «risparmiare». E' stato fatto l'esempio della diversità di comportamento che dovrebbero avere, fra i lavoratori ospedalieri, quelli che prestano servizio in corsia e quelli impiegati nell'amministrazione. In materia di rapporti con i sindacati autonomi. Lama ha detto che una volta elaborati i codici, «non rifiuteremo un confronto con quei sindacati autonomi che hanno un'effet-. Uva consistenza, rappresentatività e stabilità. Del resto è difficile avere un rapporto con comitati di lotta che nascono e muoiono nel giro di 24 ore, mentre esiste già da tempo un rapporto, magari conflittuale, con i sindacati autonomi, ad esémpio nelle banche e nella scuola-. Entro una settimana le ca¬ tegorie unitarie dei trasporti avranno il loro codice di autoregolamentazione: lo hanno stabilito ieri pomeriggio le segreterie della Filt-Cgil, FitCisl e Uil-trasporti. Resta aperto il dibattito fra le tre confederazioni, e anche all'interno di ciascuna di esse, sulle modalità di entrata in vigore del documento. La Cgil punta su un codice valido per tutte le categorie, e alcuni esponenti non escludono la possibilità di recepire in una legge l'autodisciplina cosi decisa. La Cisl (Del Piano, segretario confederale, e Braggio. del trasporto aereo) si è detta contraria all'utilizzazione dello strumento legislativo. La Uil è favorevole all'inserimento delle norme di autodisciplina nei contratti di lavoro. Una prima risposta, indiretta, a Lama è stata data dal segretario del sindacato autonomo ferrovieri (Fisafs) Cassio Pietrangeli. «Abbiamo più volte — ha detto — lanciato segnali di disponibilità ad incontrarci con le altre organizzazioni sindacali per individuare un'autodisciplina comune del diritto di sciopero per i ferrovieri. Questo non perchè siamo contrari ad una regolamentazione per legge dello sciopero, per altro premsta espressamente dalla Costituzione, quanto perché rite¬ niamo più utile conservare un'autonomia sindacale sulla materia-. La Fisafs non è contraria neanche all'inserimento di un codice di autoregolamentazione nei contratti. L'ipotesi però che il Parlamento approvi una delle proposte di legge già presentate (ieri Rossi di Montelera sollecitava la discussione di quella che porta la sua firma) trova Pietrangeli contrario: «Se il Parlamento lo facesse, legifererebbe male — ha detto — perché nessuna delle proposte di legge tiene conto delle esigenze dei lavoratori-. In quel caso il segretario della Fisafs non esclude il ricorso a «forme di resistenza civile, o di promozione di eventuali referendum abrogatila. Ma non crediamo che il Parlamento voglia legiferare senza tener conto delle opinioni di tutte le forze sociali-. L'autodisciplina deve però venire trattata su un «tavolo unico». Le procedure conciliative dovrebbero venire affidate ad un «organo non sospetto: il Cnel è monopolizzato attualmente dalle tre confederazioni-. Del nuovo organismo da creare dovrebbero far parte anche un magistrato, un rappresentante del Consiglio di Stato ed un funzionario del ministero del Lavoro. Marco Tosatti

Persone citate: Braggio, Cassio, Del Piano, Lama, Pietrangeli

Luoghi citati: Roma