L'igiene dell'ambiente al primo posto nel futuro del Blalock e dell'ospedale
L'igiene dell'ambiente al primo posto nel futuro del Blalock e dell'ospedale Lo scossone provocato dalla nuova chiusura a causa dello pseudomonas L'igiene dell'ambiente al primo posto nel futuro del Blalock e dell'ospedale Stamane si deciderà la riapertura del centro di cardiochirurgia: quasi certamente la prossima settimana - La ristrutturazione del reparto comincerà a marzo: neli"82 ripresa dell'attività a pieno ritmo Il cauto e «ragionevole» ot: timismo dimostrato martedì mattina dall'assessore Bajardi a proposito della riapertura del Blalock è stato confermato ieri nell'ambiente dell'ospedale. La commissione nominata del sovrintendente sanitario prof. Neri per un'analisi dello stato del centro di cardiochirurgia ha discusso ieri i risultati che stamattina saranno esposti al presidente della Regione Enrietti. In giornata si deciderà la data di riapertura, forse la prossima settimana. Lavorare in condizioni di sicurezza: questo l'impegno di amministratori e tecnici sanitari. Le varie chiusure del 1980. 45 giorni comprese le feste di Pasqua. Natale. Ferragosto e due giorni, il 25 e 26 novembre per un congresso hanno comunque permesso 500 e più interventi. Non è il caso di ripetere statistiche già note anche sulla mortalità, è il caso invece di guardare al futuro. Che cosa fare per evitare che pseudomonas e serratia provochino nuove infezioni, per combatterle cioè come si fa in tutte le cliniche del mondo e come si è fatto anche a Niguarda e a Bergamo? (chiuso per oltre un anno proprio per questo motivo). Una parola definitiva potrà essere detta con la completa ristrutturazione del Blalock i cui lavori dovrebbero cominciare a marzo. -Oltre alla nuova rianimasione, più ampia e con 10-12 letti — ci dice il presidente Poli — ricaveremo intorno alle camere operatorie uno spasio per i percorsi nei quali la roba sporca non si in¬ contri più con quella pulita-. E anche questo è un sistema per eliminare possibili vie d'infezione. Anzi, è fondamentale. Ma ci sono ben altri -percorsi» da risolvere in questo labirinto che è l'ospedale: 10 chilometri di corridoi che vengono calpestati da malati, medici, infermieri, parenti in visita, studenti: 3-4 milioni di persone l'anno. E ciascuno lascia la sua traccia, non fosse altro che la polvere delle sue scarpe, sempre mozziconi, sovente altri rifiuti.u Trentamila metriquadrati da pulire solo di corridoi, più tutto il resto. -Nel '78 — dice Poli — abbiamo speso 810 milioni per le pulisie, 850 nel '79 e un miliardo e cento milioni nell'80-. Ma è convinto lui stesso che non è sufficiente. Per «isolare» l'ospedale c'è un progetto urbanistico interno dell'arch. Sergio Jaretti Sodano che prevede anche una risistemazione del cortile su corso Bramante ricavando una specie di giardino coperto. -Intanto — dice Poli — con il nuovo ufficio per le prenotasioni abbiamo già ottenuto un risultato: evitare che 25 mila persone l'anno girino, come facevano prima, per i reparti per prenotare visite e esami». Sempre a proposito di «percorsi» c'è da perdersi; e mentre si decide dove andare si fuma la sigaretta buttando in terra fiammifero e mozzicone, si succhia una caramella abbandonando la carta sul pavimento. E' questione di educazione, diciamolo pure. Ma anche di organizzazione. Quest'ultima viene con due pannelli tipo quelli del Metrò di Parigi: si schiaccia il pulsante col nome del reparto dove si vuol andare e appare la strada. Ma una volta percorsa questa strada il visitatore deve poi comportarsi come si richiede in un ospedale. -Nelle camere non si fuma più, ma nei soggiorni sembra a volte di essere in un bar- dice ancora il presidente. Lasciando capire che si, c'è colpa dell'ospedale, ma anche molta ne viene dall'esterno. Ci sono lavori in corso — e a marzo inizieranno anche quelli per il nuovo Blalock — ci sono delle priorità già stabilite: nuovo pronto soccorso, rianimazione centralizzata (dovrebbe cominciare a marzo) trapianti renali (a maggio), reparto sterile di ematologia dei professori Paolino e Pileri: aumento dell'efficienza del personale e umanizzazione dei rapporti malato-ospedale. Ma quanto tempo ci vorrà? A Magonza l'ospedale vecchio del 1912 (le Molinette sono del '35) è stato ristrutturato con un piano di 25 anni su un progetto di uno studio svizzero. Ma un piano globale per le Molinette esiste? fl, garb.
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