Giscard oggi a Roma incontra Forlani sui rapporti tra i Paesi Cee e l'Africa di Livio Zanotti
Giscard oggi a Roma incontra Forlani sui rapporti tra i Paesi Cee e l'Africa Domani l'ospite sarà ricevuto dal presidente Pertini e da Giovanni Paolo II Giscard oggi a Roma incontra Forlani sui rapporti tra i Paesi Cee e l'Africa ROMA — Parte Genscher. arriva Giscard. Il presidente francese, in visita di lavoro, giungerà stasera a Roma ed avrà subito un primo colloquio con Forlani. Un secondo incontro ci sarà domani mattina. Successivamente l'ospite sarà ricevuto al Quirinale da Pertini e in Vaticano dal Papa. La partenza del presidente francese avverrà sabato mattina. Fissati per il novembre scorso, i colloqui furono rinviati a causa del terremoto che ha devastato vaste zone della Campania; ma la loro attualità appare adesso accentuata per l'ingresso di Ronald Reagan alla Casa Bianca. Oltre che per il rilancio dei rapporti tra i Paesi della Comunità Europea e l'Africa, dal Nord arabo all'Angola. Sono gli stessi temi e circostanze che hanno dato peso agli incontri romani del ministro degli Bsteri tedesco federale. Anche Hans-Dietrich Genscher ha visto il presidente Pertini, intrattenendosi poi un paio d'ore con il suo collega italiano. Emilio Colombo, e più brevemente con il presidente del Consiglio. Arnaldo Forlani. Ha parlato più di quanto non abbia ascoltato, perché i suoi ospiti erano interessati ad approfondire le idee tedesche sui rapporti Bst-Ovest e.sulla politica dell'Europa comunitaria. A partire dalle linee esposte da Genscher in proposito al congresso del partito liberale, il 6 gennaio scorso, a Stoccarda. La necessità di sintonizzare la politica estera dei «Dieci» e di rilanciare la loro iniziativa, da lui sostenuta, trova pieno consenso a Roma. Forlani e Colombo hanno parlato con Genscher delle difficoltà di risolvere in comune i problemi agricoli, convinti tuttavia dell'opportunità di non restare prigionieri di tali difficoltà. Hanno coinciso anche nel rilevare i ritardi con cui i Paesi membri adeguano le rispettive politiche ai trattati e hanno riservato accenti di particolare interesse per una .sintonizzazione della politica europea di sicurezza-. Per chiarire meglio quest'ultimo punto. Genscher ha detto che l'Europa non si trova tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, bensì in Occidente e di esso fa parte integrante. Se Giscard vorrà intendere tale affermazione come destinata a lui in primo luogo e vorrà rilevarlo, lo sapremo domani. L'avvio della nuova amministrazione americana e l'approssimarsi del congresso del partito comunista sovietico rendono decisiva l'impostazione dei rapporti all'interno della Comunità europea e di quella atlantica. Genscher ha espresso la convinzione che se da Mosca vi intravedessero delle differenziazioni, sarebbero necessari degli anni prima ciie i sovietici arrivino a convincersi che non riguardano la sostanza. Ma la distensione, nel frattempo, sfu¬ merebbe del tutto. B' anche un avvertimento a non permettere che al Cremlino dimentichino le preoccupazioni occidentali per la sovranità e l'indipendenza polacche. L'integrazione delle politiche dei Paesi comunitari, malgrado le dichiarazioni di buona volontà e la concretezza delle preoccupazioni espresse, incontra concreti ostacoli sul suo cammino. Gli interessi dei diversi Paesi talvolta divergono ed è in Francia che più spesso questi contrasti si catalizzano. Ne è l'ultimo esempio il rincorrersi di voci sulla visita che Muhammar Gheddafi si propone di compiere tra breve in alcune capitali del vecchio continente. Parigi ha fatto sapere che preferisce rinviarla a tempi migliori. La situazione nel Ciad ha appesantito i suoi rapporti con Tripoli. B avrebbe suggerito un analogo comportamento a italiani e tede- schi Livio Zanotti
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