Banda «XXII ottobre» cinque nuove condanne per ingiurie a Sossi di Claudio Cerasuolo

Banda «XXII ottobre» cinque nuove condanne per ingiurie a Sossi Processo a Torino otto anni dopo Banda «XXII ottobre» cinque nuove condanne per ingiurie a Sossi TORINO — A più di otto anni di distanza si conclude una vicenda giudiziaria nata nell'aula della corte d'assise di Genova, protagonisti i complici della banda XXII ottobre. Cesare Maino, 39 anni, Aldo De Scisciolo, 32 anni, Giuseppe Piccardo, 36 anni, Giuseppe Battaglia, 34 anni e Rinaldo Fiorani, 42 anni, tutti detenuti e Silvio Malagoli, 58 anni, a piede libero, sono stati processati ieri dalla quinta sezione del tribunale di Torino a cui la corte di Cassazione ha affidato il processo per oltraggio al magistrato genovese Sossi e alla giuria della corte d'assise di quella città. Maino e Piccardo sono stati condannati a due anni, Battaglia e Fiorani a un anno e sette mesi e De Scisciolo a un anno e quattro mesi di reclusione. Malagoli, è stato assolto per insufficienza di prove: si era dissociato dal gruppo dei detenuti che avevano oltraggiato Sossi e la corte. Durante il processo alla banda XXII Ottobre, quella di Augusto Viel e Mario Rossi, entrambi poi condannati all'ergastolo con pena definitiva, si verificarono nell'aula della corte d'assise di Genova due episodi. Il 22 dicembre del 72, dalla gabbia dei detenuti furono urlate contro la giuria popolare frasi del tipo «Basta con questa pagliacciata, la sentenza è già scritta». Espulsi gli imputati dall'aula e ripreso il processo l'S gennaio del '73, mentre il pubblico ministero Sossi (il magistrato che fu rapito dalle Br nel '74) stava parlando, dalla gabbia dei detenuti altre urla e insulti: «Sei un fascista!». Ieri, al processo in quinta sezione, i giudici popolari della corte d'assise di Genova, parti lese e testimoni, non ricordavano molto dei fatti accaduti più di otto anni fa. Per il pm Bernardi «quelle frasi furono incontestabilmente pronunciate da chi era nella gabbia dei detenuti». Il magistrato ha chiesto pene da uno a due anni di reclusione. I difensori avvocati Guidetti Serra e Giordanengo hanno sostenuto nelle loro arringhe che «in entrambi i casi gli episodi di intolleranza furono provocati da Francesco La Valle, un detenuto che era testimone nel processo alla banda XXII Ottobre. Deponendo davanti alla corte d'assise La Valle riferi confidenze ricevute in carcere, accusando un po' tutti gli imputati. Disse anche che egli aveva promosso una associazione, "I Falchi Neri", nella quale militavano anche ex carabinieri, e che si proponeva di far piazza pulita dei "rossi" e dei "neri". Era insomma un propugnatore della teoria degli "opposti estremismi", come allora venivano definite le aree extraparlamentari di destra e sinistra». Per i cinque imputati che ieri sono stati condannati (tre erano presenti in aula. Piccardo. De Scisciolo e Battaglia), uno o due anni di carcere non fanno molta differenza, dato che stanno scontando pene che vanno dai 20 ai 30 anni di reclusione. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Genova, Torino