Jemolo a Pertini di Arturo Carlo Jemolo
Jemolo a Pertini Jemolo a Pertini Siamo lieti di pubblicare la risposta di Arturo Carlo Jemolo al telegramma di auguri del presidente Pertini. Signor Presidente. sono stupito e commosso per il telegramma ch'Ella ha voluto indirizzarmi per il compimento dei miei novantanni. Credo di non aver mancato al mio dovere nell'opera svolta d'insegnante, di studioso, di collaboratore di giornali. Ma la mia opera, che lascia così fievole traccia, è opera di penna, che si scolora del tutto di fronte alla Sua. di combattente indefesso per il bene del popolo, tutto soffrendo e rischiando per suscitare ed incoraggiare gli uomini di buona volontà, per riscaldare con la Sua azione e le Sue parole gli avversari del fascismo, e poi per ricondurre i deviami sul retto cammino dell'ordine, della disciplina, della costruzione di un'Italia, volta soprattutto ai poveri, ai lavoratori, agli oppressi, ma non nutrita di utopie, ma con quel senso della disciplina e del riconoscimento che non può darsi Stato privo di un'autorità morale anzitutto, ma anche della forza per fare rispettare le leggi. Il popolo italiano lo ha compreso, ed Ella ha quotidianamente la prova del modo con cui ascolta la Sua parola. Le si stringe intorno, come sia all'unisono con Lei. Quanto più piccoli noi, che non accettammo la pur dolorosa vita dei partiti politici, che credemmo bastasse Io scritto. Con sincera riconoscenza per la bontà che mi ha mostrato, gradisca il fervido augurio di continuare ancora per molti anni ad operare, ad avere il nostro popolo cosi vicino, ad esprimerne cosi bene il sentire. Mi abbia con profondo rispetto Suo dev. . A.C. Jemolo
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