S'avvicina il sabato in Polonia Inevitabile scontro col governo? di Bernard Guetta

S'avvicina il sabato in Polonia Inevitabile scontro col governo? «Solidarietà» dura, malgrado il ritorno di Walesa S'avvicina il sabato in Polonia Inevitabile scontro col governo? La commissione di coordinamento del sindacato riunita a Danzica vota lo sciopero tutti i sabati fino a negoziato concluso - Previste altre astensioni dal lavoro VARSAVIA — A tarda sera la Commissione nazionale di coordinamento di «Solidarietà», riunitasi a Danzica dopo il ritorno di Lech Walesa dall'Italia, ha votato una risoluzione in base alla quale in tutti i sabati lavorativi «non ci si asterrà dal lavoro, ma si metterà in atto un vero e proprio sciopero» fino alla conclusione dei negoziati con il governo sulla vicenda della settimana corta. Il sindacato ha però insistito sulla necessità di trattare con le autorità; la discussione sul sabato libero verrebbe scissa da quella sugli altri punti degli accordi d'agosto non ancora applicati. NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — I rapporti fra il governo e «Solidarietà» si fanno sempre più tesi, benché Walesa sia tornato nella capitale. Non essendovi accordo per la settimana di cinque giorni, sabato prossimo, considerato lavorativo dalle autorità, dovrebbe essere invece dichiarato come festivo dalla direzione nazionale del sindacato riunitasi ieri a Danzica. Intanto, uno sciopero « d'avvertimento» di 4 ore dovrebbe svolgersi domani sul litorale baltico, e non è sicuro che sia limitato a questa zona: altre interruzioni del lavoro sono annunciate per questa settimana in vari i>oivodati. Il conflitto, di natura sociale all'inizio, da parte dei sindacalisti assume sempre più. l'aspetto di una crisi di fiducia generale, e da parte del potere l'aspetto di una prova di forza. «Solidarietà» afferma pubblicamente di essere disposta a prendere in considerazione le difficoltà economiche invocate dal governo per concedere, contrariamente a quanto era stato deciso con gli accordi dell'agosto scorso, soltanto un sabato libero su due. Ma rifiuta di accettare il fatto compiuto di una decisione non concertata. ■ Il governo resta fermo sulle sue posizioni; e mentre i suoi rappresentanti attaccano «Solidarietà» sui giornali, alla radio e in tv. i sindacalisti incominciano a fare un bilancio estremamente negativo della realizzazione degli accordi di Danzica. Dopo aver parlato con i suoi compagni e aver reso insita di cortesia al cardinale Wyszynski per fargli il resoconto del viaggio della delegazione di «Solidarietà» in Vaticano e in Italia, lunedì sera Walesa era stato ricevuto dal presidente del Consiglio. Pin^kowski. L'incontro, durato dalle 19 alle 23, e al quale hanno partecipato altri 6 dirigenti sindacali e 5 ministri, non ha ottenuto alcun risultato. Il comunicato finale dice soltanto che è stato fatto il punto sull'applicazione degli accordi di Danzica, un modo elegante per riassumere una discussione tempestosa che ha rischiato di concludersi con porte sbattute. In particolare, i sindacalisti hanno protestato per l'intensificarsi degli attacchi contro «Solidarità», e hanno dichiarato che in queste critiche vedevano la volontà di giungere ad uno scontro frontale. I rappresentanti del governo hanno replicato che gli attacchi costituiscono soltanto una risposta all'intensificarsi degli scioperi la settimana scorsa con il benestare della direzione di «Solidarietà». Gli altri tre punti più scottanti — riconoscimento del sindacato dei contadini, liberazione dei prigionieri politici e legge sulla censura — non sono neppure stati affrontati. Bernard Guetta Copjrighi I* Monde e per l'Italia I.a Stampa

Persone citate: Lech Walesa, Walesa, Wyszynski