Partenza in extremis
Partenza in extremis Partenza in extremis (Segue dalla l'pagina) contrano l'ambasciatore algerino. Soltanto alle 20 in punto i tre «Boeing» dell'«Air Algerie» giungono, trainati da trattori sulla pista numero 3. Il buio è già sceso, ma nonostante l'oscuramento per la guerra, tutti i riflettori del «Mehrabad» sono stati accesi. Si scorgono per pochi istanti gli ostaggi abbandonare la sala d'attesa e dirigersi tutti assieme verso la scaletta del primo aereo: come ha dichiarato un diplomatico algerino, già lunedi scorso i prigionieri erano stati condotti, in segreto, all'aeroporto, dove avevano aspettato invano la partenza per un paio d'ore. Alle 17,50 (ora italiana) il •Boeing» con gli ostaggi accende i motori; altrettanto fanno, dopo qualche minuto, gli altri due aerei. Contemporaneamente la folla che gremisce l'aeroporto e i gruppi di «guardiani della rivoluzione» cominciano a gridare agitando i pugni all'indirizzo del 727: «Allah Akbar» (Dio è grande) e, poi, «A morte gli americani», «A morte l'Ame¬ rica», «A morte Reagan». Pochi istanti più tardi, giunge l'annuncio ufficiale dell'agenzia «Pars»: «Dopo 444 giorni, gli ostaggi americani sono saliti sull'aereo per lasciare l'Iran. L'aereo sta attualmente rullando sulla pista». E, dopo una breve pausa: «Qui agenzia Pars di Teheran. L'aereo con gli ostaggi sta decollando. Sono le 20,55» (le 18,55 in Italia). La partenza è quindi coincisa con la cerimonia dell'insediamento di Reagan. Un redattore della «Pars», raggiunto telefonicamente, si è messo a ridere per questa singolare coincidenza, e si è limitato a rispondere: «Voi che ne pensate?» al giornalista che gli chiedeva se fosse stata casuale. Radio Teheran, nel suo' lunghissimo giornale radio serale, ha dedicato 45 minuti alla guerra con l'Iraq, alla visita del primo ministro Rajai a una fabbrica d'armi (nel corso della quale ha detto che «il maggior risultato» nella vicenda degli ostaggi Usa è «che noi abbiamo cercato di contare su noi stessi e abbiamo fatto buoni progressi in questo senso») e. st.
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