Mentre Reagan giura, liberi gli ostaggi di Ennio Caretto

Mentre Reagan giura, liberi gli ostaggi Mentre Reagan giura, liberi gli ostaggi (Segue dalla l'pagina) solo ossequio alla forma: per la prima volta dal periodo kennediano, aiutato da un pallido sole, aveva voluto tutti i presenti in abito da cerimonia. I festeggiamenti per l'insediamento del quarantesimo presidente, cominciati sabato, avevano toccato l'apice già lunedi sera, nel momento in cui la crisi degli ostaggi sembra¬ va di nuovo aggravarsi. Al palazzo dello sport, sotto la direzione di Frank Sinatra, a un prezzo oscillante dai 100 ai 150 dollari il biglietto (90-135 mila lire), si era svolto lo spettacolo di gala per i coniugi Reagan. All'imbarazzo causato dal canto di due canzoni in onore dell'ex governatore della California e della moglie, erano seguiti momenti di commozione, per l'arrivo del generale Bradley, eroe della seconda guerra mondiale, e quando l'attore Charlton Heston aveva letto un poema sull'America. Risate fragorose aveva suscitato un noto personaggio televisivo, Johnny Carson, alludendo ai 17 mila spettatori: «Ron, se ti fossi garantito un pubblico del genere con i tuoi film, non avresti avuto bisogno di darti alla politica-. Ieri mattina. Ronald e Nancy Reagan erano andati alla chiesa episcopale di San Giovanni per la messa: più tardi avevano trascorso un'ora alla Casa Bianca con Jimmy e Rosalynn Carter. Le due coppie erano infine partite separatamente per il Campidoglio: Carter, insonne da sabato, con una fasciatura rigida per una frattura provocata da una caduta sugli sci, appariva stanco e sofferente. Al Campidoglio, la cerimonia si è aperta con il canto di un marine, le preghiere, il commiato di Carter, il giuramento del vicepresidente Bush. Dopo aver giurato a sua volta, la Bibbia della madre aperta a un passo che esalta l'umiltà, Reagan ha iniziato il discorso rendendo omaggio al suo predecessore. Nel pomeriggio, Washington ha vissuto con il corteo, aperto dalla cavalleria dell'Accademia militare Culver, una delle fasi più pittoresche della giornata. A sera, nove balli di gala, presieduti da stelle di Hollywood come Elizabeth Taylor, hanno accolto 43 mila ospiti. Per un paradosso, la presidenza repubblicana si è inaugurata con una folla record nella storia Usa, 200 mila visitatori, una spesa impressionante. 11 milioni di dollari, oltre 10 miliardi di lire, ma senza i ministri in carica. Il Senato infatti non aveva ancora approvato, all'istante dell'insediamento, nessuna delle nomine. Ha cominciato a espletare le formalità ieri pomeriggio. Ma restano problemi per il segretario di Stato, il generale Haig. e per il responsabile del dicastero del Lavoro, Donovan. Sulla nomina del primo, passata per 15 voti a due alla commissione Esteri al Senato, pesa ancora l'ombra del Watergate; gli archivi nazionali hanno rifiutato di fornire i nastri delle registrazioni concernenti lo scandalo. Sulla nomina del secondo grava il sospetto di legami con la mafia. Tutto indica comunque che Reagan non ritarderà i suoi programmi. Il presidente ha già preposte Haig alla commissione sull'Iran, che chiuderà la vicenda degli ostaggi. e ha annunciato quattro misure amministrative: il congelamento delle assunzioni statali, l'abolizione del consiglio per la stabilità dei prezzi e dei salari, la sospensione dei regolamenti in via di attuazione sull'inquinamento, la sicurezza sul lavoro e via di seguito, e il taglio degli sprechi burocratici. «L'età del rinnovamento- ha dichiarato entrando alla Casa Bianca alla fine del corteo «è già incominciata-. Dalle sale vuote, dal famoso studio ovale, erano già scomparsi gli ultimi seguaci di Carter, tranne la pattuglia che ancora discute con Teheran. Ennio Caretto

Luoghi citati: America, California, Hollywood, Iran, Teheran, Washington