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Nel pozzo siderurgico Le dimissioni di Puri da presidente Italsider Nel pozzo siderurgico Le dimissioni sono Una pratica in Italia desueta. Cosi quando qualcuno sbatte la porta il rumore è amplificato, .crea scompiglio fra le anime morte del conformismo nazionale e suscita, se mai, malevoli interrogativi. E' quanto puntualmente sta avvenendo dopo le dimissioni di Ambrogio Puri, presidente dell'Italsider, la maggiore società siderurgica italiana, che fa capo alla Finsider e, di conseguenza, all' 1 ri. l.a «dietrologia» si è scatenata subito: è una mossa nella guerra di successione che si è aperta al vertice della Finsider, dove il presidente Capanna sta per andarsene per raggiunti limiti di età? No, qui ha giocato il contrasto tra pri (Puri è répubblicano) e psi (impersonato dal ministro delle Partecipazioni De Micheiis) afferma perentoria un'altra voce. Macché, li confida un terzo: il sicario è La Malfa che non può soffrire Puri, per lotte interne del partito dell'edera. E cosi su questa chiave potremmo proseguire elencando le risposte che abbiamo avuto consultando uomini politici, dirigenti dell'Iri, «gabinettisti» di varia estrazione. ' Non neghiamo che in tutto questo vi sia forse un pezzetto di verità (la successione di Capanna non sarà certo facile) ma essa viene sbandierata per non parlare delle cose serie che il gesto di sfida compiuto da uno dei pochi manager laici ai vertici delle PP.SS. mette sul tappeto. E queste coinvolgono la mancanza di una risposta 'tempestiva di fronte all'esplodere del rapporto dirompente che si èVcreato nel corso degli ultimi anni, precipitando negli ultimi mesi, tra crisi mondiale della siderurgia, e decomposizione del sistema italiano delle Partecipazioni Statali. : La crisi siderurgica si è manifestata in modo cosi sensibile e con prospettive nere anche per 1*81 da spingere la C*e alla decisione senza precedenti di iattuare una rigida disciplina dirigistica che stabilisce quote idi produzione ridotte per ogni. Paese. Di qui una serie di misure prese dai vari govèrni che hanno portato, da un lato, ad una falcidia di posti di lavoro (56.000 in Gran Bretagna, 39.000 in Francia, 30.000 in Germania, 16.000 in Belgio) e, dall'altro, ad una serie di sovvenzioni tradotte in prestiti a, ibassissimo tassò d'interesse o 'addirittura a tasso zero per 6500 miliardi in Inghilterra, Mario Pirani (Continua a pagina 2 in quarta colonna)