Walesa ringrazia i sindacalisti italiani «La vostra esperienza ci sarà di aiuto»

Walesa ringrazia i sindacalisti italiani «La vostra esperienza ci sarà di aiuto» Il leader di Solidarietà a Varsavia dopo sei giorni romani Walesa ringrazia i sindacalisti italiani «La vostra esperienza ci sarà di aiuto» Al rappresentante del Vaticano ha detto: «Non procureremo mai fastidi al Papa. Ci ha colpito la sua saggezza» - Cgil, Cisl e UH invitano i lavoratori di Polonia ai congressi che si svolgono quest'anno ROMA — Con un pacco di fotografie inviatogli dal Papa e con un documento di sostegno di Cgil, Cisl, Uil, Ledi Walesa, la moglie Miroslava e i delegati di «Solidarietà» sono rientrati ieri in Polonia, partendo da Fiumicino alle 11,30 a bordo di un aereo della compagnia polacca «Lot». A mons. Giovanni Coppa, che rappresentava il pontefice, Walesa ha detto: » Vorremmo ripetere al Santo Padre che non gli procureremo fastidi e che può sempre contare su di noi: Anche domenica mattina, il pontefice li aveva ricevuti per la messa nella cappella privata e la piccola colazione. L'arcivescovo gli ha consegnato un voluminoso pacco, con lo stemma papale: «E' il reportage fotografico del suo incontro con il Santo Padre — gli ha spiegato —. E' un omaggio del Papa in ricordo della sua visita». Il leader polacco appariva un po' stanco, ma soddisfatto dei sei giorni di viaggio-pellegrinaggio in Italia, di cui aveva parlato domenica sera, rientrato da Assisi, con un gruppo ristretto di giornalisti. «Ringrazio gli ottimi sindacalisti italiani — ha detto all'aeroporto, rivolto a Militello, Gabaglio e Izzo della Cgil, Cisl, Uil — per la perfetta organiszazione. La vostra esperienza ci potrà essere dì aiuto». Ai consiglieri dell'ambasciata polacca, Rozalich e Szablewski (che cura i contatti con là Santa Sede): «Grazie all'ambasciatore che per due volte ha trovato tempo per noi». E ancora un ringraziamento al «cuore caldo del popolo italiano e dei lavoratori e alla stampa per l'obiettività e anche per qualche critica: dobbiamo imparare molte cose». Quindi si è diretto verso l'aereo, sollevando più volte le braccia sopra la testa, nel suo caratteristico saluto che significa anche «vittoria». Contemporaneamente veniva diffuso un comunicato congiunto nel quale «Solidarietà» e la Federazione unita¬ ria confermano «il clima di apertura, di amicizia, di cordialità che ha favorito la comprensione dei valori comuni e delle condizioni diverse in cui operano ambedue i movimenti sindacali». Nel documento è ribadito «il pieno e convinto appoggio del movimento sindacale italiano alla lotta dei lavoratori polacchi» e la convinzione «che in Polonia è in atto un profondo e positivo processo di rinnovamento del quadro dello Stato socialista». Le garanzie fondamentali per questo processo sono «l'autonomia e l'indipendenza sindacale di cui "Solidarietà" è espressione e la realizzazione dell'intesa tra lavoratori ed autorità». I polacchi sono stati invitati ai congressi di Cgil. Cisl e Uil previsti quest'anno. Anche le Acli, con cui Walesa s'era incontrato ieri mattina, hanno confermato solidarietà al sindacato polacco (sabato sera Walesa aveva avuto un colloquio con i responsabili del Movimento Cristiano Lavoratori). Nell'incontro di domenica sera con i giornalisti, Walesa aveva ringraziato i sindacati per averlo aiutato a realizzare «il mio più grande desiderio, cioè incontrare il Papa». Ha spiegato: «C'erano problemi di tempo e di denaro, da affrontare insieme; credo che il Papa e i sindacati italiani, non essendo molto ricchi, dividano le spese. Se avanzerà qualche cosa, lo daremo ai poveri». Come vanno i rapporti tra «Solidarietà» e il Kor (Comitato di autodifesa operaia), più estremista del moderato Walesa? «Nell'agosto scorso il "Kor" è stato un fattore utile e necessario; ma ora il movimento sindacale ringrazia ed è in grado di fare da solo». L'ha più colpita la prudenza o il coraggio di Papa Wojtyla? «E' stata la sua saggezza. Approfitto di voi per ottenere qualcosa: ringraziate il Papa a mio nome. Mi rincresce che dobbiamo dividere questo Papa polacco con il resto del mondo». Walesa può affrontare i gravi problemi in Polonia con un prestigio enormemente rafforzato sul piano interno e internazionale: da un lato, la sorta di investitura solenne conferitagli da papa Wojtyla, pur nell'indipendenza forma¬ le di «Solidarietà» dalla Chiesa, lo legittima come leader sostenuto dalla gerarchia ecclesiastica per la sua moderazione nei confronti degli oppositori interni, del regime polacco che può essere soddisfatto e dell'Urss; dall'altro, il sostegno totale dei sindacati unitari italiani significa per Walesa e «Solidarietà» una" garanzia sul piano internazionale, di cui la stessa Urss "dovrà tener conto. Lamberto Fumo

Luoghi citati: Assisi, Italia, Polonia, Roma, Urss, Varsavia