« Scuola, occorre cambiare »

« Scuola, occorre cambiare » « Scuola, occorre cambiare » I giovani comunisti non sono d'accordo con l'indagine del Pannunzio e muovono critiche all'apparato dell'istruzione - Colpe e obiettivi Da una indagine del «Centro Pannunzio» risulta che gli studenti delle medie superiori 'danno la sufficienza- alla scuola. La Stampa ha pubblicato i dati dell'inchiesta: i giovani rivalutano lo studio, si applicano con coscienza e giudicano positivamente il lavoro dei docenti. Ma c'è chi non è d'accordo. I ragazzi della Fgci, per esempio: •Nei mesi scorsi abbiamo fatto una nostra ricerca, distribuendo nei quartieri un questionario su politica, partiti, lavoro, famiglia e sctiola. Le risposte su quest'ultimo punto non lasciano dubbi in proposito: la scuola è una istituzione che deve essere rinnovata: n 79,5 per cento degli interrogati, alla domanda: 'Secondo, te, è necessario cambiare la scuola?: ha risposto: «Si». Sul come cambiarla i suggerimenti sono: «In modo da garantire a tutti uguali condizioni di studio- e rendere la scuola «più qualificata sul piano culturale e professionale: Ai giovani è stato chiesto di indicare fra una rosa di ipotesi i responsabili dell'immobilismo scolastico. Soltanto l'80 per cento degli interpellati ha dato una risposta. Di questi il 55 per cento ha scritto che «Za colpa è della de». Gli altri hanno accusato • tutti i partiti', oppure «gli obiettivi sbagliati delle lotte studentesche: I giovani comunisti intendono rimettere in discussione la crisi della scuola: «Nessuno sembra più volerne parlare, anche se le magagne sono tante ed evidenti, i problemi dell'istruzione hanno perso peso nel dibattito politico. Il decreto per il rinnovamento degli organismi collegiali, che pure ha molti difetti e deve essere emendato in alcune sue parti, è stato insabbiato: Ritengono urgente «unire le forze di allievi, insegnanti, esperti per dimostrare, esperienze di ognuno alla mano, quanto il cambiamento sia urgente: Ci sono suggerimenti. «Anticipare il riconoscimento dei comitati studenteschi, previsto dal decreto sugli organi collegiali; esperienze di scuola-lavoro in modo da verificare continua¬ mente la validità dell'insegnamento con l'evoluzione culturale e tecnica esterna». Un passo su questa strada la Fgci lo intravede con l'ingresso dei comitati studenteschi, oggi ancora informali, nella commissione istruzione dei quartieri. Ma pensa di poter sfruttare anche l'iniziativa della Provincia che offre la sperimentazione attraverso attività integrative nelle superiori. Problemi e proposte sono sul tappeto da molto tempo. Ogni anno gli studenti li riscoprono ed invocano soluzioni. Per far sentire la loro voce terranno un dibattito il 31 gennaio, ore 15, in Provincia. Hanno promesso di partecipare intellettuali ed esperti. Concluderà i lavori Asor Rosa. m. vai.

Persone citate: Asor Rosa, Pannunzio