Come l'opposizione vede «la sfida degli Anni 80»

Come l'opposizione vede «la sfida degli Anni 80» Il progetto del Comune per il quinquennio Come l'opposizione vede «la sfida degli Anni 80» De: «Una proposta troppo generica» - Pri: «Poco spazio alla creatività privata» - Pli: «Daremo battaglia» - Psdi: «La giunta ha ancora una volta sbagliato tutto sui trasporti» «Nel 75 puntammo a ricomporre una città che scoprimmo "disaggregata", poco umana; ora siamo alla grande svolta, determinata anche dal mutamento di fase nello sviluppo di Torino, che dopo più di un secolo, da quando perse il privilegio di capitale, sta andando verso un nuovo equilibrio, causato, fra l'altro, dall'attuale crisi che investe il suo apparato produttivo: Cosi il sindaco Novelli ieri mattina al teatro Cari grumo ha dato avvio alla consultazione (a fine mese proseguirà nei quartieri), presentando la •Sfida degli Anni 80» al torinesi, un progetto per il quinquennio (1980-'85) che aveva già letto l'altra sera al consiglio comunale. Come valutano 1 partiti d'opposizione questo insieme di «buone intenzioni»? Come pensano si possa affrontare la crisi della città, la «svolta» indicata da Novelli? De. 'Prendiamo atto — afferma il capogruppo a Palazzo Civico, prof. Gatti —che la giunta non ha potuto ignorare la crescita del terziario. Fra l'altro era il nostro cavallo di battaglia durante le elesioni: E il giudizio sul programma nel suo complesso? Gatti: «Come esercitazione sociologica il documento non è disprezzabile, ma come proposta politica è troppo generico, privo di idee-forza lungo le quali sviluppare le azioni del comune. La scelta di potenziare la zona Ovest, per esempio, rimane, ma viene affiancata da una nuova direttrice a Nord. Non c'è quindi chiarezza. Abbiamo l'impressione che si tratti di un compromesso fra pei e psi: il primo che non poteva far marcia indietro rispetto alle promesse fatte ai comuni rossi di Grugliasco e di Collegno, il secondo che voleva dare un segnale, quasi a dire: guardate che esistiamo anche noi: Farete ancora un'opposizione dura, intransigente? «No. Affronteremo ì grandi temi della città. Presenteremo proposte alternative dove saremo in disaccordo e daremo una serena collaborazione sulle scelte che giudicheremo accettabili: Pri. Afferma il capogruppo Franco Ferrara sfogliando le 48 pagine del programma: «J problemi di Torino ci sono tutti A sette mesi dalle elezioni era il minimo che ci si poteva attendere. Andiamo per titoli: c'è lo sviluppo del terziario, l'urbanistica; ci sono i trasporti, l'ambiente... Non vorrei rubare slogan altrui, ma ho l'impressione che ci sia troppo comune, troppo protagonismo da parte dell'amministrazione e troppo poco spazio per la creatività privata: Quale atteggiamento terrete? «Non c'è dubbio: saremo opposizione. Minoranza attenta soprattutto a che sia rispettata quella program¬ mazione sbandierata da Novelli: Un aspetto, questo, a cui Ferrara tiene particolarmente, poiché, come ha spiegato il ministro del Bilancio, Giorgio La Malfa, nel piano a medio termine del governo, «programmazione vuol dire efficienza: E11 pri, a Torino, promette di incalzare la giunta perché faccia tesoro di questo slogan. Pli. Il gruppo a Palazzo Civico è compatto. Il prof. Cavallo, Santoni, la signora Jona-Vitale, Dondona e Re sono delusi: «Le nostre proposte —dicono —nonsono state tenute nella opportuna considerazione: Puntano soprattutto su casa e trasporti. Non dimenticano il successo ottenuto dalla loro polemica sul metrò leggero ed insistono. 'Riproporremo tutto. Saremo presenti nei quartieri durante le consultazioni: Daremo un'impronta ai lavori consiliari con un'opposizione costruttiva, ribattendo punto su punto 1 temi che, a nostro giudizio, non saranno affrontati e risolti nell'interesse di tutti. Non ultimo l'assetto urbanistico, il piano regolatore. Strumenti indispensabili se vogliamo mutare e riequllibrare la città». Concludono: «Purtroppo in questo progetto compare in modo eccessivo la "sfida"del pei, con un psi ancora sotto tono: Psdl. Entrerà nella maggioranza come in Regione? «No — rispondono il capogruppo Romita ed 11 consigliere Magliano — a Palazzo civico non è necessario: E questo programma? Come lo valutate? Romita: 'E'giusto sottrarre la città alla monocultura industriale, come è giusto potenziare il terziario. Ma, attenzione, deve essere rafforzata anche la produzione, diversamente andremmo incontro al declino: E Magliano: «La giunta ha ancora una volta sbagliato tutto sui trasporti: Torino ha bisogno di un metrò pesante, in galleria, non di pallia- tìvi"' Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Collegno, Ferrara, Grugliasco, Torino