Dall'Urss un messaggio agli omini verdi di Fabio Galvano

Dall'Urss un messaggio agli omini verdi Verrà ricevuto fra 10-15 anni da stelle della nostra galassia Dall'Urss un messaggio agli omini verdi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Quindici stelle della nostra galassia riceveranno, fra 10 o 15 anni, un messaggio lanciato dalla Terra. Ci sarà qualche essere, lassù, pronto a rispondere? E' quanto si domandano gli scienziati dell'istituto radiofisico della città di Gorkij, che si stanno preparando a lanciare fra un paio di mesi una serie di segnali intelligibili verso quei Soli distanti miliardi di chilometri. Non è la prima volta che viene tentato un simile esperimento. Ma quella sovietica non è impresa isolata, perché fa parte di un ampio programma di ricerche che comprende l'ascolto sistematico dei segnali dallo spazio. Quali messaggi saranno lanciati ai possibili abitanti di Tau-Balena, Epsilon-Eridan, numero 61 della costellazione del Cigno? «Paesaggi cosmici — risponde in un'intervista a Sovietskaja Kultura il professor V. Troitskij, del Consiglio per le ricerche radioastronomiche dell'Accademia delle Scienze — cioè disegni del Sole, cui fanno da sfondo le costellazioni a noi più vicine, viste però nella prospettiva di un osservatore che vivesse nel sistema al quale il messaggio è inviato». Se supponiamo, osserva Troitskij, che qualche civiltà extraterrestre si sviluppa secondo vie tecnologiche simili alla nostra, questo significa che a un certo punto del suo sviluppo si servirà anche delle onde elettromagnetiche per i collegamenti. E anch'essa si porrà la questione della ricerca di altre forme di vita nello spazio. «Di fronte a un reciproco desiderio di conoscenza — afferma il professor Troitskij — le probabilità di successo aumentano». Lo scienziato è convinto che possano esistere civiltà extraterrestri: lo dimostrano, dice, una serie di esperienze in astronomia, fisica, chimica, biologia. Trae la sua speranza dalla constatazione che sovente la teoria precede le scoperte. Le ricerche dell'istituto di Gorkij sono le uniche, in quel campo, rese possibili dalle nostre conoscenze tecnologiche ed energetiche. «L'alternativa di mandare una nave cosmica alla stella più vicina, in un viaggio di andata e ritorno alia velocità della luce — afferma lo studioso — richiederebbe una quantità d'energia pari a quella che soddisferebbe per 10 mila anni tutti i bisogni dell'umanità. Un progetto, quindi, irrealizzabile, al di là del fatto che non abbiamo veicoli cosi veloci». Un'altra linea di ricerca consiste nel captare eventuali segnali lanciati verso la Terra o tracce di qualsiasi attività 'Civile* nello spazio. Ma finora senza successo, anche se il professor Troitskij non si scoraggia: «L'assenza di prove non è la prova della loro assenza», dice riferendosi agli extraterrestri. «L'ideale — ammette tuttavia — fa parte della fantascienza: sarebbe un radiofaro situato nello spazio, lontanissimo dalla Terra, ai confini del sistema solare (solo cosi si eviterebbe un nostro inquinamento energetico), che per essere costruito richiederebbe centinaia di anni e un'energia per la spola delle navi spaziali pari a quella sprigionata dal Sole in 300 anni». Dovendo rinunciare ai sogni, ecco il messaggio radio che partirà fra arene verso le 15 stelle. Come uno sparo nel buio: ma se fra 20 o 30 anni ci arrivasse una risposta? Fabio Galvano

Persone citate: Gorkij

Luoghi citati: Mosca, Urss