Vicino l'accordo sugli ostaggi, un aereo è pronto Musine convoca Dobrynin; busta con i sabotaggi

Vicino l'accordo sugli ostaggi, un aereo è pronto Musine convoca Dobrynin; busta con i sabotaggi Giornata di tensione in Usa, Teheran solleva all'ultimo momento nuove difficoltà Vicino l'accordo sugli ostaggi, un aereo è pronto Musine convoca Dobrynin; busta con i sabotaggi (DALLA REDAZIONE DI NEW YORK) NEW YORK — La Casa Bianca attende il rilascio degli ostaggi oggi o domani, ultimo giorno della presidenza Carter. Ma non esclude un estremo intoppo. Il testo dell'accordo, redatto dal consulente legale Cutter e recapitato a Teheran dai mediatori algerini, non è stato integralmente accettato dall'Iran. Un messaggio del premier iraniano Rajai è ora all'esame del segretario di Stato, Muskie. Si confida che la firma di un trattato avvenga entro poche ore, ma si prevede anche la possibilità di un ritardo di alcuni giorni. Ieri sera il portavoce del dipartimento di Stato, Trattner, ha dichiarato: «Non credo che otterremo nulla stanotte: possiamo soltanto pregare e sperare... le indicazioni sono sempre positive: Il messaggio è pervenuto a Washington tramite il negoziatore americano ad Algeri, Warren Christopher. A Teheran, il negoziatore iraniano Nabavi ne ha parzialmente svelato il contenuto. «£' una richiesta di chiarimenti — ha affermato — se otterrà subito risposta, sarà un contributo sostanziale alla soluzione della crisi degli ostaggi». Nabavi ha continuato: «Se gli Stati Uniti sono seri nelle trattative, abbiamo motivo di essere ottimisti. Ci auguriamo che dicano qualcosa presto. Il contrattempo non sarebbe allarmante, hanno fatto sapere funzionari della Casa Bianca, se l'insediamento di Reagan non fosse cosi vicino. A Washington e Teheran fervono comunque febbrili preparativi per la liberazione dei prigionieri. Nella capitale americana, su ordine di Carter, un'equipe composta di medici, funzionari e ufficiali, 30 uomini in tutto, forse capeggiata dall'ex segretario di Stato, Vance, attende di partire per la base militare americana di Wiesbaden. Carter stesso contempla di unirvisi per andare ad accogliere gli ostaggi di persona là dove, nel novembre del '79, giunsero i primi 13 rilasciati. Nella capi- (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Dobrynin, Nabavi, Rajai, Reagan, Warren Christopher