Massiccio sciopero in Polonia Nuovo monito delle forze armate

Massiccio sciopero in Polonia Nuovo monito delle forze armate Ieri fermi per quattro ore gli autobus di Varsavia Massiccio sciopero in Polonia Nuovo monito delle forze armate Astensioni dal lavoro anche a Legnica e Rzeszow - Il quotidiano dell'esercito: «Ogni tentativo di intaccare lo status quo rischia di provocare conseguenze inimmaginabili» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Confermando quanto annunciato giovedì dalla direzione di Solidarietà, ieri tutti i trasporti pubblici di Varsavia si sono fermati quattro ore, dalle 8 alle 12, per protestare contro l'atteggiamento «repressivo» dell'autorità sui sabati liberi. Invano, la sera precedente, si era cercato di raggiungere un accordo. Anche a Legnica i lavoratori di molte imprese hanno scioperato quattro ore. Secondo Solidarietà, nelle strade della città sarebbe aumentata in modo considerevole la presenza della polizia. n discorso pronunciato da papa Giovanni Paolo II nel corso dell'udienza concessa alla delegazione di Solidarietà in visita in Italia, è stato ben accolto a Legnica. In un comunicato sindacale si afferma: tCi sentiamo Taf forzati nella nostra lotta per i diritti degli operai e dei contadini polacchi dalle parole del Santo Padre rivolte in Vaticano alla delegazione di Solidarietà con Lech Walesa. Particolarmente gradita è stata la benedizione apostolica per il sindacato». Uno sciopero di due ore si è svolto anche a Rzeszow, nella più grande fabbrica della regione, la «Wsk-Mielec», che occupa 22 mila operai e produce materiale tecnico per l'aeronautica. In questa città l'atmosfera è tesa: da oltre due settimane continua infatti l'occupazione della sede dei disciolti sindacati ufficiali da parte di 300 persone. Negli ultimi giorni da Rzeszow sono stati allontanati quattro giornalisti stranieri. Le possibilità di una soluzione della vertenza appaiono molto ridotte: il governo si rifiuta infatti di inviare una commissione per trattare, perché gli occupanti chiedono il riconoscimento di «Solidarietàrurale» (che il governo non è disposto a concedere). Una schiarita si registra invece a Nowy Sacz, dove è giunto il vice presidente di Solidarietà, Andrej Gwiazda, che ha rinunciato a seguire Walesa in Italia. In questa città la polizia aveva sgomberato, domenica scorsa, un edificio pubblico occupato dai dimostranti. Il problema che desta maggior preoccupazione nel Paese, è comunque quello dei sabati liberi (oggi, anniversario della Liberazione, la giornata è considerata festiva). Su questo tema, sindacati e autorità appaiono profondamente divisi e le dichiarazioni di condanna stanno facendo sparire i buoni propositi di collaborazione. Ieri Stefan Bratkowski. presidente dell'associazione giornalisti e uno dei sostenitori più accaniti, all'interno del comitato centrale, del «rinnovamento polacco», ha scritto su Zycie Warssawy che il problema dei sabati liberi «potrebbe essere risolto se una parte non si sentisse umiliata dal fatto stesso che bisogna consultarsi su dei problemi, e l'altra non dimenticasse che bisogna anzitutto negoziare, anche se la controparte cerca di evitarlo». Gli avvenimenti delle ultime settimane sembrano dimostrare che il nuovo atteggiamento delle autorità è di non cedere alle «pressioni» di Solidarietà e di assumere posizioni più ferme di fronte alle rivendicazioni. L'irrigidimento non ha certo facilitato la soluzione del conflitto che, come sottolinea Bratkowski nel suo articolo, «potrebbe ancora esser risolto nella calma per¬ ché i polacchi sarebbero pronti a lavorare per due anni sessanta ore al giorno se fossero persuasi che avrà un senso e darà risultati quello che fanno». Anche gli attivisti di Solidarietà si dichiarano pronti a negoziare altre soluzioni per la settimana corta, ma non vogliono essere posti dalle autorità di fronte al fatto compiuto. Se i negoziati riprenderanno, come sembra di capire da fonti attendibili, il governo proporrà probabilmente di introdurre tre sabati liberi al mese, mentre nel quarto si la' vorerebbe 8 ore invece delle 6 previste per i sabati lavora tivi. Ieri il quotidiano delle forze armate, Zolnier Wolnosci, ha lanciato un nuovo attacco alV'Opposizione democratica». «Accanto alla spontanea e giusta corrente di rinnovamento — scrive — si manifestano concezioni che sono molto pericolose per tutta la corrente di rinnovamento». Il giornale sottolinea che 'nell'attuale schieramento delle forze politiche in Polonia e date le emozioni sociali esistenti, ogni tentativo di intaccare lo status quo può provocare conseguenze inimmaginabili». Il giornale, che attacca soprattutto il Kor, il comitato di autodifesa sociale, conclude: «Se si prendono sul serio le intenzioni di alcuni capi dell'opposizione, si creano le basi per la prossima tappa della "rivoluzione strisciante" in Polonia, il cui scopo sarebbe quello di prendere il potere politico nel Paese e di creare la Terza Repubblica». e. st.

Persone citate: Andrej Gwiazda, Bratkowski, Giovanni Paolo Ii, Lech Walesa, Stefan Bratkowski, Walesa

Luoghi citati: Italia, Polonia, Varsavia