«Ho visto Wallenberg in carcere a Gorki»

«Ho visto Wallenberg in carcere a Gorki» Il diplomatico svedese scomparso nel '45 «Ho visto Wallenberg in carcere a Gorki» DAL NOSTRO CORRRISPONDENTE STOCCOLMA — Raoul Wallenberg, il diplomatico svedese -posto sotto la protezione dell'Armata Rossa» a Budapest nel 1945, inutilmente ricercato dal governo di Stoccolma per dieci anni e considerato poi ufficialmente morto d'infarto nel 1947, è ancora in vita e si trova rinchiuso in un carcere della regione di Gorki: lo hanno affermato alcuni testimoni (uno dei quali ha assicurato di aver parlato con Wallenberg stesso, l'anno scorso) in un convegno tenutosi a Stoccolma. Ma a Mosca la Tass ha immediatamente replicato che il convegno svedese non è che una «manovra dei capitalisti e degli ebrei per screditare l'Unione Sovietica». Raoul Wallenberg, appartenente a una delle famiglie svedesi più ricche e note, durante la guerra accreditato come ministro plenipotenziario in Ungheria e Cecoslovacchia, svolse una grande azione umanitaria a favore dei perseguitati dai nazisti: riuscì a salvare almeno 100 mila ebrei fornendo loro il passaporto svedese. Trattò con Himmler, scambiando colonne di profughi ebrei con cuscinetti a sfere, caffè e generi alimentari che si faceva mandare dalla Svezia. Negli ultimi mesi di guerra affittò a Budapest numerosi appartamenti dotandoli dell'extraterritorialità e dando ospitalità agli ebrei, soprattutto donne e bambini. L'Armata Rossa lo prese in consegna «per proteggerlo» (cosi è scritto in una dichiarazione ufficiale); fu trasportato a Mosca e imprigionato, si dice, per ordine di Stalin. Alle richieste di Stoccolma il governo sovietico rispose con spiegazioni sempre diverse finché, nel 1957, dichiarò che Wallenberg era morto dieci anni prima e per errore il suo corpo era stato cremato. Col passar del tempo però sono aumentate le testimonianze di coloro che assicurano che Wallenberg era in vita ancora parecchi anni dopo il 1947. w. r.

Persone citate: Himmler, Raoul Wallenberg, Stalin, Wallenberg