Oggi autobus fermi a Varsavia Muove tensioni fra i minatori

Oggi autobus fermi a Varsavia Muove tensioni fra i minatori Per sostenere il diritto ai «sabati liberi» Oggi autobus fermi a Varsavia Muove tensioni fra i minatori A Legnica previsti scioperi in molte aziende -1 lavoratori della Slesia minacciano di bloccare le miniere in sostegno agli abitanti di Rzeszow, che continuano a occupare il municipio - Qualche malumore per il viaggio di Walesa NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Tutti gli autobus della capitale polacca si fermeranno oggi per quattro ore, dalle 8 alle 12, per protestare contro l'atteggiamento delle autorità sulla questione dei sabati liberi. Ieri gli autobus di Varsavia avevano esposto bandierine con i colori nazionali, bianco e rosso. Ai finestrini erano affissi cartelli nei quali si spiegava di voler manifestare in questo modo contro «le repressioni» nei confronti di chi non ha lavorato sabato 10 gennaio. A Legnica, 300 chilometri a sud della capitale, oggi dovrebbero fermarsi quattro ore, per la stessa ragione, «un gran numero di aziende», secondo un comunicato di «Solidarietà*. Qualche malumore è stato espresso ieri per la prima volta, nella base sindacale, a proposito della visita in Italia del leader di Solidarietà, Lech Walesa. «Era proprio necessario farla in un momento tanto delicato per il Paese?» ci si chiede. Che il problema dei sabati liberi stia diventando sempre più importante, in Polonia, lo dimostra la risoluzione dei sindacati di Legnica, nella quale si afferma: «Riteniamo che la firma degli accordi debba valere per ambedue le parti. Sappiamo in quali condizioni e a quale prezzo i lavoratori di tutta la Polonia sono giunti alla firma degli accordi di Danzica, Stettino e Jastrzebie. Il prezzo di questi accordi sono state le vittime del 1968, 1970, 1976, 1980 -. «Non possiamo permettere — continua il documento — che si subiscano ancora perdite materiali e morali perché il governo polacco non rispetta gli accordi. E' un nostro dovere difendere i lavoratori e i membri del nostro sindacato che sono esposti alle repressioni». Queste azioni di protesta sono dettate soprattutto dal fatto che molti direttori di azienda non solo considerano «assenti ingiustificati» coloro che non hanno lavorato il 10 gennaio, ma hanno l'intenzione di prendere nei loro confronti provvedimenti come l'abolizione dei premi e della tredicesima. Mercoledì notte era stata decisa un'ora di sciopero a Nowy Sacz e nella regione della «Malopolska» (piccola Polonia, la regione che ha per centro Cracovia) per protesta contro l'evacuazione degli occupanti del palazzo comunale della città da parte della polizia. In un documento i sindacati hanno denunciato il «primo intervento, nella storia del movimento sindacale indipendente, delle forze dell'ordine nei confronti di scioperanti che occupavano la sala delle riunioni nel palazzo co: munale». Oltre a Varsavia, Nowy Sacz e Legnica (nei pressi di questa città si trova una grande base militare sovietica) la situazione resta tesa a Rzeszow dove continua la manifestazione di protesta congiunta «Solidarietà» e «Solidarietà rurale» — la prima in Polonia — il cui scopo principale è la registrazione del nuovo sindacato contadino. Ieri i sindacati di Jastrzebie, nell'Alta Slesia, hanno deciso di appoggiare le richieste del comitato di sciopero di Rzeszow. La presidenza di «Solidarietà» ha inviato una lettera al primo ministro Pinkowski nella quale si fa presente che se una commissione governativa non arriverà a Rzeszow nei primi giorni della prossima settimana tutte le miniere della Slesia metteranno in atto uno sciopero preven tivo. e. st.

Persone citate: Lech Walesa, Walesa