Patto antinquinamento a Pavia di Remo Lugli

Patto antinquinamento a Pavia Una iniziativa promossa dall'amministrazione provinciale Patto antinquinamento a Pavia Vi hanno aderito moltissimi comuni e le maggiori industrie della provincia - Saranno costituiti dei grandi consorzi con impianti centralizzati che dovranno disinquinare tutte le acque DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PAVIA — Pavia e la sua provincia sono all'avanguardia nel campo del disinquinamento. Una notizia confortante, in tempi nei quali, con sempre maggior frequenza, si parla di fiumi e laghi dalle acque senza vita. La città di Pavia è una delle poche già provviste di un depuratore funzionante (nel Nord ci sono anche Bergamo e Cervia): è stato realizzato il primo lotto, che serve la parte nordoccidentale della città, circa 40 mila abitanti su 90 mila. Fra un anno e mezzo, sarà pronto il secondo, che coprirà, assieme al primo. l'80 per cento delle necessità cittadine. In provincia, si stanno gettando le basi per realizzare sistemi di depurazione che abbraccino interi comprensori, non solo per gli scarichi civili, ma anche per quelli industriali e zootecnici. L'iniziativa viene dalla amministrazione provinciale, che ne è ancora la coordinatrice, un ente che, guarda caso, per legge è tagliato fuori da queste com petenze. In fatto di depura zioni delle acque, dovrebbe essere la Regione e dettare legge, ma la Regione Lombar dia, che pure anni fa si era impegnata a predisporre un piano generale di risanamen to non l'ha mai fatto. L'amministrazione proviti ciale pavese ha preso le mosse dalla legge regionale numero 48 del '74. che dava alle Pro vince le competenze sul con' trollo degli scarichi. Dice l'as sessore all'igiene, ecologia e tutela dell'ambiente, Giusep pe Inzaghi: «Ci siamo mossi con azioni di rottura, non solo facendo una indagine sugli scarichi e accertando il grado degli inquinamenti, ma imponendo la depurazione. Molte le polemiche e le lamentele, certi imprenditori affermavano di sentirsi perseguitati, però a poco a poco sono entrati nel concetto della necessità della depurazione*. Inzaghi spiega che per molte piccole aziende, anche industriali e soprattutto artigianali, il costo di un impianto di depurazione era insostenibile, poteva pregiudicare la stessa sopravvivenza produt tiva. Nasce cosi l'idea di accentrare in un solo impianto di depurazione gli scarichi degli abitati e quelli delle aziende, in raggruppamenti idonei per ambito territoriale. Si fanno studi, si preparano ipotesi di lavoro. Dal progetto si passa alle consultazioni, agli accordi. La Provincia continua la sua opera anche quando, nel dicembre '79, la legge Merli Bis passa ai Comuni le competenze sulle depurazioni. Non toglie niente a nessuno, coordina le iniziative, un aiuto sostanziale ai Comuni. Ed ecco i fatti. Un primo consorzio dispone già del finanziamento di 8 miliardi per iniziare i lavori. E' quello della Lomellina Nord-Ovest, costituitosi tra i Comuni di Robbie Palestro, Confienza, Sant'Angelo Lomellina, Castelnovetto, con una popolazione effettiva di 14 mila abitanti, che diventa di 50 mila «abitanti equivalenti» considerando le industrie e la zootecnia. Ai fini dell'inquinamento, in termini di B.O.D.. la domanda biochimica di ossigeno (un uomo inquina per 50 grammi di B.O.D.). un'industria del le- gno inquina per due abitanti equivalenti ogni addetto; una industria cartaria, per 74; una alimentare per 90. una dolciaria per 205, a parte, naturalmente, gli inquinamenti di altro tipo, come le sostanze tossiche che possono provenire dalle varie industrie. Altri due consorzi di questo tipo sono in via di costituzione, quello della Lomellina di Sud-Est, con quattro Comuni: Garlasco, Alagna, Borgo San Siro e Tromello. Un terzo, nella Bassa Lomellina, comprende 11 Comuni, di cui il maggiore è Meda. Nel primo consorzio, i cui impianti sono ormai in via di realizzazione, è inserita anche una azienda chimica con 400 dipendenti, la Italenka di Palestro. «Se questa ditta costruisse un impianto proprio — dice l'assessore Inzaghi. — non riuscirebbe a rispettare i limiti della legge Merli, tanto sono inquinanti i suoi scarichi, ma attraverso la diluizione nelle acque delle altre fognature il disinquinamento diventa facile. E questo è uno dei vatanggi dei consorzi e del modo comunitario di disinquinamento*. Una volta realizzata l'opera, ognuno pagherà il servizio nella propria misura: i Comuni per numero di abitanti effettivi, le aziende per numero di abitanti equivalenti, cioè sulla base dei dipendenti. Remo Lugli

Persone citate: Alagna, Confienza, Garlasco, Inzaghi, Meda, Robbie Palestro

Luoghi citati: Bergamo, Castelnovetto, Cervia, Palestro, Pavia, Tromello